
In un modo molto suggestivo, come abbiamo visto, Lc 23,54 chiude il racconto della passione con la menzione delle luci del sabato. Epéphosken, “albeggiava”, dice, eppure è il tramonto, dopo il quale iniziava il riposo del sabato, la stasi: ma il nuovo giorno già risplende, riluce attraverso le stelle che ad una ad una si accendono in cielo, e/o attraverso le luci del sabato che si accendono nelle case.
Luca, che ha accentuato la presenza delle donne nella vita pubblica di Gesù, rileva la loro presenza anche alla sepoltura, come già prima alla crocifissione (23,49):
“Ora, stavano [là] tutti i suoi conoscenti, da lontano, e delle donne, che l’avevano accompagnato dalla Galilea”.
Questo dicono anche Marco e Matteo, che enumerano Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo il Minore e Giuseppe (entrambi), la madre dei figli di Zebedeo (Mt 27,56), Salome e molte altre (Mc 15,40 s.). Gv 19,25 aveva menzionato presso la croce Sua madre, la sorella di sua madre // Maria di Clopa e Maria Maddalena
Poi gli evangelisti ribadiscono la presenza delle donne come testimoni della sepoltura: “Ora, c’erano lì Maria Maddalena e l’altra Maria” (Mt 27,81), che secondo Mc 15,47 è Maria di Giuseppe.
Queste stesse donne, cui Mc 16,1 aggiunge anche Salome, il giorno dopo il sabato si recano al sepolcro: per osservare, secondo Mt 28,1, per ungere il corpo, dice Marco. Luca invece non fa nomi: è il gruppo corale delle donne a seguire da vicino (accompagnare), preparare aromi, riposare, tornare al sepolcro (23,55 s. – 24,1). Farà dopo i loro nomi (24,10): Maria Maddalena e Maria di Giacomo e Giovanna insieme alle altre. È comunque il gruppo delle donne che fa da trait-d’union fra la scena della morte e l’esperienza del Risorto.
Le donne al sepolcro
Le donne “Lo accompagnano” al sepolcro: l’unica sequela che non può essere spezzata dalla morte è quella che ha il coraggio di seguire fin nella morte. Accompagnano Gesù come sanno e come possono, nel suo corpo morto. Ma in questo modo, le donne fanno da collante fra i due momenti indivisibili del mistero pasquale, che ormai è il mistero della nostra vita, il buio della morte e lo splendore della Pasqua. Se le donne non avessero, sole fra tutti, accompagnato Gesù nell’angoscia della sua sepoltura, non avremmo la consolazione dell’annuncio della resurrezione.