
Nel cap. 8 il libro di Zaccaria presenta sette promesse messianiche che il Signore pronuncia nell’ardore del suo amore per Gerusalemme.
Zaccaria: promesse messianiche (8,1-13)
Zaccaria enuncia a nome del Signore sette promesse messianiche. Si possono enumerare distintamente perché ognuna inizia con la stessa formula: “Dice il Signore”.
- Dio è fedele alla gelosia che prova per Gerusalemme
- Il Signore tornerà ad abitare a Gerusalemme, sul suo Monte Santo, per fare di lei la Città fedele.
- «Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme, ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. Le piazze della città formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno sulle sue piazze».
- Ogni obiezione sarà vinta: «Se questo sembra impossibile agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà forse impossibile anche ai miei occhi?».
- «Ecco, io salvo il mio popolo dalla terra d’oriente e d’occidente: li ricondurrò ad abitare in Gerusalemme; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, nella fedeltà e nella giustizia».È la formula dell’alleanza che tante volte ricorre nei Profeti.
- «Oggi vien fondata la casa del Signore degli eserciti con la ricostruzione del tempio… Prima di questi giorni non c’era salario per l’uomo, né salario per l’animale… Ora invece verso il resto di questo popolo io non sarò più come sono stato prima – dice il Signore degli eserciti -. È un seme di pace: la vite produrrà il suo frutto, la terra darà i suoi prodotti, i cieli daranno la rugiada: darò tutto ciò al resto di questo popolo».
- «Come foste oggetto di maledizione fra le genti, o casa di Giuda e d’Israele, così quando vi avrò salvati, diverrete una benedizione. Non temete dunque: riprendano forza le vostre mani».
Una nuova relazione con Dio
Certamente, perché quelle che Zaccaria ha enunciato come promesse messianiche si realizzino, il popolo di Dio deve rispondere con la propria fedeltà all’alleanza sempre rinnovata (8,14-17):
«Ecco ciò che voi dovrete fare: parlate con sincerità ciascuno con il suo prossimo; veraci e sereni siano i giudizi che terrete alle porte delle vostre città. Nessuno trami nel cuore il male contro il proprio fratello; non amate il giuramento falso, poiché io detesto tutto questo» – oracolo del Signore.
Allora veramente (8,18-19) «Il digiuno del quarto, quinto, settimo e decimo mese si cambierà per la casa di Giuda in gioia, in giubilo e in giorni di festa, purché amiate la verità e la pace». Nella relazione con il Signore tutto diviene gioia. E questa gioia diviene universale (8,20-23):
«Anche popoli e abitanti di numerose città si raduneranno e si diranno l’un l’altro: Su, andiamo a supplicare il Signore, a trovare il Signore degli eserciti; ci vado anch’io. Così popoli numerosi e nazioni potenti verranno a Gerusalemme a consultare il Signore degli eserciti e a supplicare il Signore».
Dice il Signore degli eserciti: «In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che Dio è con voi».
Così, con questi decisi accenti di universalismo della salvezza, si chiude la prima parte del libro di Zaccaria.