La saga dei «Warrior Cats»

Warrior Cats
Il primo romanzo della saga

Questa all’inizio sembra solo la storia di Ruggine (Rusty), un gattino d’appartamento che sente il richiamo della foresta e decide di lasciare una vita comoda e prevedibile per unirsi avventurosamente al Clan del Tuono, un gruppo di gatti guerrieri che vivono ai margini del territorio degli Umani (i gatti li chiamano Due Gambe, Bipedi) e nel bosco si procurano il cibo con la caccia e combattono feroci battaglie contro gli invasori; ma c’è molto di più.

I gatti di questa saga fantasy hanno movenze squisitamente feline ma parole e sentimenti umani, e presentano una struttura di gruppo del tutto irreale per i mici, che sono per natura solitari. Nella finzione dei Warrior Cats di Erin Hunter, invece, il Clan costituisce l’ideale da servire anche a costo della vita, con un codice di onore che vincola ogni guerriero e che lo spinge ad impegnare la propria esistenza in uno spirito di lealtà, solidarietà, coraggio, abnegazione cui non è estranea neppure la compassione: pietà verso gli anziani e gli inabili, verso i cuccioli indifesi, ma anche verso il nemico sconfitto ed inerme.

Warrior Cats: gatti che pregano

I gatti guerrieri, che hanno una gerarchia ben articolata e una ritualità di clan, pregano anche: perché credono in un Grande Cacciatore e onorano i dettami del Clan della Stella, il Clan celeste dove le anime dei guerrieri defunti, se leali al codice di onore, si riuniscono ai loro gloriosi antenati, mentre i traditori e i malvagi vanno nel Posto-DoveNon-Ci-Sono-Stelle.

In questa maniera, i giovani lettori possono essere aiutati a consolidare il senso dei valori e in certo modo anche il senso della fede, benché si tratti di fede felina, rivolta ad oggetti di conoscenza possibili per i gatti. I fondamentalisti demonizzano queste saghe come se fossero un incitamento alla stregoneria e all’idolatria, visto che nell’orizzonte dei gatti non è presente il Dio cristiano, e la devozione è volta ad esseri naturali come le stelle. Io ritengo che i bambini siano capaci di distinguere la fantasia dalla realtà e di cogliere l’importanza del sentimento religioso, che se nei gatti del romanzo è rivolto a un Clan celeste (non a caso, la Via Lattea), nell’uomo è rivolto al Dio-con-noi.

Nella concezione di Tolkien e di Lewis, ma anche dei Padri della Chiesa, i miti, lungi dall’essere demoniaci, sono una sorta di praeparatio evangelica, rappresentando quasi dei buoni sogni con cui gli uomini sono preparati a presentire ed a riconoscere la realtà divina quando la incontrano. Il grande scrittore cristiano stimatissimo da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI, C.S. Lewis, che arrivò alla fede grazie all’amicizia di Tolkien e all’amore che li accomunava entrambi per il mito, riconosceva di aver imparato da ragazzo il sentimento di adorazione dai miti degli dèi pagani, in cui pure non credeva, ma che lo avevano predisposto da lontano a volgersi con adorazione al vero Dio quando lo avesse trovato.

Storie personali nella storia della comunità

Qui si colloca la storia del gattino chiamato Ruggine per il suo pelo rossiccio, che vedrà cambiato il proprio nome in ZampadiFuoco come apprendista e CuorediFuoco come guerriero, fino a divenire StelladiFuoco quando sarà leader del suo Clan. Ogni leader è affiancato da un vice e da uno sciamano, un gatto-medicina che cura malattie e ferite di ogni genere e che, quasi sacerdote del Clan e per questo votato al celibato, è in contatto particolare col Clan della Stella, quindi in grado di cogliere premonizioni e avvertimenti non sempre chiari. Non c’è determinismo infatti nella vita dei gatti guerrieri: ognuno con le proprie scelte realizza la sua esistenza e l’esistenza del Clan, confidando nella protezione del Clan della Stella ma non per questo sentendosi esonerato dalla propria personale responsabilità.

Storie di amore

E c’è anche l’amore fra i gatti della foresta: l’amore viscerale della madre per i figli e del Clan per i cuccioli, il rispetto amorevole per gli anziani brontoloni e saggi, l’amicizia fraterna dei guerrieri, ma anche l’amore proibito fra gatti di clan diversi che li spinge a trasgredire le regole separazioniste dei Clan ed a farli sentire poi dilaniati tra appartenenza alle proprie origini e attrazione dell’amato o dell’amata, dramma che poi si riverserà sui figli quando apprenderanno la propria storia e si sentiranno divisi fra due lealtà opposte.

Così leggiamo della storia tragica di Striscia Grigia e AcquArgentea, come prima si era consumata la storia d’amore di StellaBlu e CuorediQuercia; ma le passioni possono essere anche devianti, e così vediamo in atto l’ambizione sfrenata di ArtigliodiTigre e il tradimento che ne consegue con i suoi funesti effetti, a partire dall’agguato che rende inabile per sempre l’apprendista ZampadiLava fino alla devastazione del campo con la complicità dei feroci dissidenti del Clan della Tenebra.

I primi tre romanzi della saga (Il ritorno nella foresta, Fuoco e ghiaccio, I segreti della foresta) ci conducono qui in modo avvincente, fino alla cacciata di ArtigliodiTigre, in un percorso di crescita fisica e spirituale del protagonista CuorediFuoco, che abbiamo conosciuto micetto domestico e che lasciamo Vice del Clan.

Drammi umani e buoni sentimenti: trasposizione felina

Warrior Cats
Fonte immagine: https://warriorcats.com/

I gatti hanno davvero nove vite? Talvolta si direbbe di sì, ma secondo i Warrior Cats è solo una diceria. Salvo il caso dei loro leaders: perché quando questi vengono eletti, in un sonno mistico ricevono dal Clan della Stella nove vite, e con esse coraggio, giustizia, lealtà, forza, tenerezza, capacità di insegnamento, amore, compassione, fede, per guidare con saggezza e vigore il proprio Clan. E StelladiFuoco ne avrà particolare bisogno, perché la sua autorità può ancora essere compromessa dai pregiudizi relativi alle sue origini di micio domestico – come lui, anche il nipote CodadiNuvola, così come i figli di StellaBlu e quelli di Striscia Grigia saranno messi in crisi dall’origine meticcia e i figli di StelladiTigre dal peso del tradimento del padre, e faranno scelte diverse.

StelladiTigre, nella sua volontà di potenza ossessiva e distruttiva, giungerà a condurre un branco di cani assassini sulla pista del Clan del Tuono per annientarlo, e solo l’eroica, commovente morte di StellaBlu, che sacrificherà la sua ultima vita per la salvezza di StelladiFuoco e del suo Clan, ne renderà possibile la sopravvivenza. In un crescendo di orrore l’ultimo romanzo della serie porta il lettore allo scontro finale con il Clan del Sangue, un abominevole clan di randagi cittadini che non credono a niente, e sarà solo la fede di StelladiFuoco a permettere ai Clan della foresta di cacciare gli invasori ed a riportare la pace (Prima della tempesta, Un sentiero pericoloso, L’ora più buia). Ma la storia continua….

Warrior Cats: The New Prophecie

E infatti, dopo la prima serie di sei romanzi, sono tornati i Warrior Cats, per la gioia dei bambini e non solo. Sono tornati con la nuova serie The New Prophecie, in cui la prospettiva del narratore cambia rispetto alla serie originaria. In questa, pur trattandosi della storia corale di un intero clan felino, il Clan del Tuono, il punto di vista era quello dell’indiscusso protagonista che, da gattino domestico qual era in origine, Rusty / Ruggine, si era fatto apprendista del clan della foresta col nome tribale di FirePaw / ZampadiFuoco fino ad assumere, meritatamente, il ruolo di guerriero col nome di FireHeart / CuorediFuoco e infine salvare da leader il clan stesso, e non solo il proprio, col nome di StarFire / StelladiFuoco.

La storia procede perciò di pari passo con la sua crescita di esperienza e di maturità e, sì, di spiritualità, fino a divenire capace di dare la propria vita per gli altri – il che, poi, alla fine, non è a lui che sarà richiesto. Perciò, dopo aver salvato il proprio clan dalla furia dei cani selvaggi e poi l’intera foresta dai gatti assassini del Clan del Sangue e dall’ambizione luciferina dell’infame TigerStar / StelladiTigre, StelladiFuoco diviene un personaggio quasi leggendario. Così lo vede con ammirazione la giovane generazione felina nata dalla sua, le sue stesse figlie ZampadiScoiattolo e ZampadiFoglia, ma anche il figlio di StelladiTigre, ArtigliodiMora, e molti altri, che divengono, adesso, protagonisti.

Il genere letterario

Il genere letterario è il Feral, termine proprio della cultura Furry i cui personaggi sono creature fantastiche che all’aspetto e alle movenze squisitamente animali uniscono caratteristiche umane quali intelligenza, linguaggio, coscienza, comportamenti etici. Il mondo dei Warrior Cats, più che un fantasy in cui l’immaginazione permette le cose più magiche, è quello realistico di una natura minacciata dalla sopraffazione degli umani, che i gatti chiamano «Due Gambe», Bipedi. Un’oscura profezia che, scopriremo, ha a che fare proprio con questo, spinge all’azione i giovani gatti da parte del Clan della Stella: perché i gatti della foresta, ormai lo sappiamo, comunicano soprannaturalmente, per mezzo degli sciamani, dei leader e dei sogni, con le anime luminose dei Warriors assunte gloriosamente nella Via Argentea.

La profezia

Così questi giovani, fra tanti dubbi, si lanceranno in una quest che li porterà ai confini del loro mondo, in un luogo dove il sole affoga in un mare color del sangue, per ascoltare «la profezia di Mezzanotte». I pericoli da affrontare saranno molti, molti anche gli ostacoli interiori da superare, non ultima la mancanza di fede. Perché i segni e le parole che provengono dal Clan della Stella sono così confusi e le sue indicazioni così misteriose? Perché il Clan della Stella non parla chiaro, come i gatti di clan, e noi con loro, ci aspetteremmo? E perché ci lascia così incerti? Un gatto ormai esperto della vita è in grado di spiegarlo al più giovane:

«Ricorda che il Clan della Stella non ama l’ovvio. Ci manda profezie, ma non dice mai esattamente cosa dovremmo fare. Si aspetta che dimostriamo coraggio e lealtà per raggiungere l’obiettivo, proprio come ha fatto StelladiFuoco» (Mezzanotte, Sonda, 2016).

Il giovane lettore così si familiarizza, in certo modo, con la dimensione della fede, anche se è fede di gatti. E si conferma in essa: «Devi metterci il cuore, e usare tutti i cinque sensi, per essere sciamano», dice l’esperta gatta-medicina MantodiLava all’apprendista ZampadiFoglia. «Devi essere più coraggiosa di un guerriero, più saggia di un leader, più umile del più piccolo dei cuccioli, più desiderosa di imparare di qualsiasi apprendista…». «Non sono sicura di poter essere tutte queste cose», obietta la gattina. «Be’, io lo sono. Perché non lo diventiamo per merito nostro, ma grazie alla forza del Clan della Stella che vive dentro di noi» (Prima Luna, Sonda, 2016).

Il sacrificio

Pure importante è la dimensione del sacrificio: dall’eroica morte di StellaBlu per salvare l’intero clan, al sacrificio di PelodiSalice che frapponendosi al tremendo assalto di un tasso si lascia uccidere al posto del figlio, all’immolazione della figlia di StrisciaGrigia, CodaPiumata, che si sente chiamata al sacrificio della propria vita dalle voci, finalmente chiare, della Tribù dell’Eterna Caccia…

Il Potere dei Tre

La saga poi prosegue con una terza tranche, Il Potere dei Tre, di cui è uscito in Italia, lungamente atteso, un primo volume, Lo sguardo segreto. Con questo siamo alla terza generazione dei Warrior Cats, ma ancora l’attenzione dei lettori è tenuta viva.

Pietà e divertimento si alternano nella lettura, abituando i giovani lettori, attraverso l’uso della fantasia, alla realtà della vita, una realtà in cui, come per i Warrior Cats, i valori sono importanti e sono assoluti: l’onestà, la lealtà, la dedizione, il rispetto per i deboli e per gli anziani, la pietà per i vinti, il sacrificio per gli altri, la fede nel mondo invisibile, l’osservanza delle tradizioni avite. Una lettura da non perdere, iniziando dal primo volume della serie, Il ritorno nella foresta (Sonda, 2010); sedici, ormai, i volumi pubblicati in italiano, sui ben 97 libri che per ora costituiscono la saga. Una lettura adatta dai 10 anni ai 100 e più.