
Gli eventi tragici del 7 ottobre 2023 mi richiamano bruscamente ad una riflessione sul comportamento umano. Questa nostra terra potrebbe essere un giardino di delizie, se non vi fosse la guerra… uno stato di guerra, ovunque e sempre. Eppure, la vocazione originaria dell’uomo è alla pace.
In una visione di fede, ce lo dice chiaramente il racconto della creazione (Genesi 1), che presenta tutte le cose venire all’esistenza, e le creature animate venire alla vita, e l’uomo venire alla coscienza, in un quadro di pace universale e profonda. In Genesi non c’è, come nelle cosmogonie pagane, una teomachia, la guerra degli dèi, tutti contro tutti, titani, giganti, mostri, divinità ctoniche ed uraniche gli uni contro gli altri, ma c’è solo bontà e serenità, e i mostri marini non sono che bestioni giocosi che guizzano nelle acque, e gli animali non si divorano l’un l’altro… Niente di scientifico, naturalmente, né di storico da prendere alla lettera, ma solo un messaggio spirituale ed etico imperniato su quella pace per attuare la quale l’uomo è nato: siamo tutti chiamati alla pace.
È significativo che il concetto biblico di pace, lo shalom, non parta dall’assenza di guerra ma, in positivo, dalla completezza, la perfezione, l’equilibrio, l’armonia… Se questo si capisse, allora non si parlerebbe neppure di guerra, che sarebbe rozzezza, imperfezione, squilibrio. Molto più riduttivo il significato latino di Pax, dalla radice sanscrita PAK = legare, quindi stare ai patti (come il greco eirene da eiro). Il senso biblico richiama invece alla vocazione originaria alla felicità…
Ma la vocazione alla pace, nella storia dell’uomo, è regolarmente fallita. È del tutto incomprensibile l’uso della violenza per risolvere i problemi, eppure è una costante di tutti i tempi. La natura umana, che si porta dietro un vulnus profondo che trasforma la libertà in arbitrio, spinge in questo senso.
Incomprensibile, ripeto. A maggior ragione sono incomprensibili le atrocità commesse da un anno a questa parte in una Terra che dovrebbe essere Santa, sacra per le tre religioni che credono in un unico Dio che è il medesimo, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio di Gesù Cristo. Santa è la Terra che Dio ha scelto fra tutte, ma sante sono tutte le terre in cui vivono le Sue creature… E, per definizione, il Dio di Israele è il Dio che disperde i popoli che amano la guerra (Sal 68,31), il Dio che stronca le guerre (Giuditta 16,2).
La pace è la vocazione dell’uomo, la guerra è la sua negazione. Ma in che mani è la pace del mondo? E la tanta gente che vuole la pace può pensare con la propria testa?
Generale, il tuo carro armato
Bertolt Brecht
Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
Spiana un bosco e sfracella cento uomini
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido di una tempesta e porta più di un elefante
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto.
L’uomo può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.