Lettura continua della Bibbia. Atti: La vita della comunità

La vita della comunità
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il capitolo 2 di Atti, quello che narra il primo giorno di vita della Chiesa, si conclude con un piccolo sommario, un quadretto di vita della prima comunità cristiana. Ne troveremo paralleli in 4,32-35 e 5,12-16.

Perseveranza

I credenti in Cristo (che ancora non sono chiamati cristiani) sono prima di tutto impegnati e perseveranti nella vita che hanno scelto. Non sono tiepidi: sono convinti. Il loro impegno, il loro nuovo stato di vita non deriva dall’entusiasmo: è dotato di stabilità.

Sono perseveranti nell’ascolto dell’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Gli apostoli, nominati due volte, sono il fulcro della comunità, il trait-d’union della comunità con il Cristo che ha conferito loro questo mandato.

L’insegnamento apostolico: la didaché

Gli apostoli hanno il compito dell’insegnamento ai credenti, non solo del primo annuncio del Vangelo. È la didaché, la catechesi che avviene a seguito dell’attività missionaria di appello alla conversione e al battesimo. L’attività missionaria è far incontrare Gesù grazie ai suoi testimoni che comunicano l’esperienza di Dio da loro vissuta (At 1,22). Con la conversione e il battesimo si ha l’incontro col Signore e l’inizio della vita nella Chiesa, ma questa vita deve essere coltivata e curata con la formazione.

Comunione fraterna: la koinonia

È la koinonia: il vivere insieme in rapporti fraterni. L’amicizia (philia) non era certo sconosciuta al mondo greco e pagano in generale, ma questa koinonia ha per fondamento l’amore di Dio… La primitiva comunità cristiana va ancora oltre, praticando la comunione dei beni che venivano messi insieme e condivisi secondo i bisogni di ciascuno, una visione idilliaca.

Frazione del pane e preghiera: klasis e proseyché

Due volte viene anche nominata la Frazione del pane: la prima volta come atto identificativo della comunità cristiana (v. 42), la seconda volta con la precisazione che avveniva nelle case (v. 46). È il gesto comandato dal Signore: Fate questo in memoria di me, dice Gesù nella versione paolina e lucana del racconto dell’Istituzione eucaristica. Senza Eucaristia non c’è Chiesa. Eucaristia (che poi significa rendimento di grazie) e preghiera sono il nutrimento spirituale della comunità: senza queste non vi può essere neppure attività missionaria né vita fraterna.

I luoghi della preghiera

I credenti nel Cristo non hanno luoghi di culto specifici. Continuano a frequentare il tempio nei momenti della preghiera liturgica, senza tagliare i ponti con la religione ebraica nel cui seno il cristianesimo è nato. Sono le case però a divenire il tempio domestico, il luogo in cui la comunità si raduna e prega. Con tutto ciò, la vita della comunità apostolica presenta già gli elementi essenziali della successiva vita della Chiesa: catechesi, fraternità, Eucaristia e preghiera.