
La nostra Via Crucis
A questo punto, facciamo la nostra Via Crucis personale e decidiamo chi essere:
* Coloro che hanno consegnato Gesù per ragioni di comodo?
* Pilato che non ha il coraggio delle sue convinzioni?
* Erode, attratto solo dallo spettacolare e dal facile?
* I vili che scherniscono quando sono al sicuro?
* Il Cireneo che per requisizione o angheria porta il patibulum di Gesù, e diviene poi il tipo del discepolo (23,26:“gli imposero la croce, perché la portasse dietro Gesù”, narra Luca: è l’atteggiamento della sequela)?
* Le donne di Gerusalemme che fanno il compianto su di lui? (27-31 Cfr. Zc 12.10-14). La compassione delle donne è data come esempio da imitare, anche se in Luca neppure il popolo è ostile. La maternità diviene una maledizione nel tempo del castigo, tanto da far dire paradossalmente: “beate le sterili…”. Il detto proverbiale del legno verde / secco esprime la contrapposizione tra la sorte del Giusto e il castigo degli uccisori. Anche nella sofferenza Gesù ha compassione degli altri, ammonendoli del castigo che li sovrasta.
La crocifissione (Luca 32-38)
Nella scena della Crocifissione: scegliamo di essere…
– I crocifissori che non sanno quello che fanno (= il nemico che ha bisogno di perdono, v. analogia con la morte di Stefano)?
- Il popolo che osserva (in Luca non bestemmia sfidando Gesù, però tace) e si pente battendosi il petto senza però far niente per cambiare?
– I capi e i soldati che lo scherniscono (gli portano aceto, si spartiscono le vesti)?
– Il kakoùrgos /malfattore (non “brigante” come in Marco / Matteo) che lo bestemmia (39-43)?
– Il malfattore che lo difende, confessa e implora perché crede in un Regno messianico, e ottiene invece la comunione con Lui, nell’oggi della salvezza, scoprendo che questa salvezza è una Persona? Non è mai troppo tardi: sempre è oggi per la misericordia di Dio.
– Il centurione, che ribadisce l’innocenza di Gesù con il titolo (“era giusto”) di At 3,14; 7,52; 22,14 cfr. Is. 53,11;
– I conoscenti e le donne che assistono?
– Giuseppe di Arimatea, che viene per seppellire un morto (50-56) ?
Morte del Signore (44-48)
– Si fa buio fra la sesta e la nona (sull’Egitto, le tenebre calarono per 3 giorni); la natura partecipa commossa alla morte del Signore;
– Avviene lo squarcio del velo del tempio; cade l’ultima barriera fra Dio e l’uomo;
– Gesù emette un grido di fiducia (Sal 31,6: “nelle tue mani affido il mio spirito” preceduto dalla parola Abbà), anziché il grido di derelizione che, pur essendo l’inizio del salmo 22, era difficile da capire da parte dei cristiani di origine pagana.
Era la Parasceve, sottolinea Luca, e il sabato iniziava ad accendere le sue luci (astri o lampade della sera). Sarà Cristo la stella del mattino, la luce che non vedrà tramonto. Ma occorreranno ancora ore di tenebra, per giungere alla notte benedetta della Pasqua.