
Verso la terra promessa: era questo il titolo del corso biblico tenuto alla Verna dal 23 al 27 luglio di quest’anno. Un corso che è ormai giunto al suo quinto anno come replica del corso di agosto assai più datato, risalendo questo, nella sua prima edizione, a ben 20 anni fa.
Si tratta di corsi di base, di alfabetizzazione biblica, compresi sotto il titolo generale di «Conoscere la Bibbia Oggi», formulati per venire incontro alle esigenze di conoscenza e di approfondimento della Parola di Dio partendo proprio dall’ABC, con un approccio facile ma non per questo – si spera – superficiale. I frequentanti hanno così il piacere di potersi avvicinare al testo biblico al di là della semplice narrazione aneddotica, cercando invece di coglierlo maggiormente nei suoi significati essenziali e nel suo spessore spirituale.
Levitico, Numeri, Deuteronomio: «Verso la terra promessa»

Quest’anno il corso di luglio verteva su tre dei cinque libri che costituiscono il primo corpo letterario della S. Scrittura ovvero il Pentateuco o Torah: dopo Genesi ed Esodo, affrontati negli anni precedenti, sono stati proposti alla lettura gli altri tre libri che costituiscono il ciclo dell’Esodo, ovvero Levitico, Numeri e Deuteronomio.
Verso la Terra promessa: la Politica di Dio
Ovviamente, non è possibile ripetere qui quello che è stato detto durante tre giorni intensi di incontri, ma, complice lo stesso clima di cordialità instauratosi fra i partecipanti, i frequentanti hanno potuto compiere gradevolmente una sorta di viaggio interiore insieme all’antico popolo di Israele che, dopo aver accolto la liberazione e la stipulazione dell’alleanza del Signore al Sinai, si dirige verso la terra promessa ma, a causa delle proprie ripetute mancanze di fiducia nel Dio che sempre manifesta la sua misericordia, viene risospinto indietro nel deserto finché non avrà imparato a confidare solo in Lui. Un rabbino commentava: «Il Signore ha potuto far uscire Israele dall’Egitto, ma non ha potuto far uscire l’Egitto da Israele». Ognuno, infatti, si porta dentro i propri idoli: bramosie, incertezze, tensioni, sopraffazioni…
Nel frattempo il Signore educa il suo popolo a quella che è la sua «politica», la «politica di Dio»: cioè gli insegna ad adottare verso gli altri quella stessa linea di liberazione e di comunione che Egli ha adottato verso di lui; a comportarsi verso gli altri come Dio si è comportato con lui, liberandolo e aiutandolo in ogni frangente. Un apprendistato che durerà 40 anni.
Il Levitico e la scelta in favore dell’altro
Così, il libro del Levitico si rivela essere costituito da leggi prevalentemente di natura rituale, riguardanti la sfera del sacro nel rispetto della Santità divina: ma non avrebbero senso se non culminassero in quello che è l’essenza della Santità divina stessa, cioè l’amore di carità. Il precetto fondamentale, insieme a quello dell’amore di Dio, si identifica nell’amore per il prossimo.
In una traduzione fedele al testo di Lv 19,18 il precetto suona così: «Amerai per il tuo compagno come per te stesso». Non si tratta di comandare un amore-sentimento magari emotivamente impossibile, ma di chiedere una scelta, un atto di volontà per il bene dell’altro. Il prossimo, inoltre, in ebraico rea‘ non è semplicemente quello che per qualche motivo mi è più o meno vicino, ma è colui che (dal verbo ra‘ah = pascolare, nutrire) mi è «commensale», condivide il cibo con me, mi è «compagno» (cum – panis, condividere il pane).
Era perciò logico, ancora al tempo di Gesù, chiedersi chi fosse questo prossimo o meglio questo «compagno» verso cui vigeva la legge dell’amore, dell’accoglienza e del perdono: certamente i consanguinei e gli amici, gli appartenenti allo stesso popolo, anche gli stranieri che dimorano in mezzo a noi per necessità, gli stranieri benevoli: ma i samaritani? I romani oppressori di Israele? Anche quelli devo considerare compagni, commensali?
Il libro dei Numeri e il deserto
Il libro dei Numeri (così chiamato in greco, arithmoi, perché inizia «dando i numeri» di un censimento) è il realtà il libro del deserto (in ebraico, Bemidbar, Nel deserto), il luogo della solitudine e della difficoltà dove non si può contare solo sulle proprie forze. E nel deserto Israele, che è chiamato a camminare insieme al suo Dio, dimostra invece di diffidare di Lui, e di basarsi sulle pretese umane, in tanti coloriti episodi di ribellione e di mormorazione che costellano la sua marcia, fino a culminare nel rifiuto di entrare a prendere possesso della terra che Dio dona. Perciò il deserto sarà l’appannaggio del popolo ribelle per 40 anni, finché non sarà cresciuto un popolo di giovani che non abbia conosciuto la ribellione del deserto ed abbia invece imparato a confidare solo nel Signore.
Il Deuteronomio e l’attualizzazione
L’intero libro del Deuteronomio è una sorta di ricapitolazione degli eventi e delle leggi del deserto a beneficio della giovane generazione che non è stata protagonista in prima persona di quegli eventi, ma che adesso li rivive in sé attualizzandoli grazie alla parola di Mosè. Le leggi formulate dal Codice deuteronomico sono leggi adattate in relazione alla nuova sensibilità ed alle nuove problematiche sorte nelle generazioni più recenti. A livello storico, infatti, i secoli sono passati, sei – sette secoli dalla generazione del deserto, e Israele si è urbanizzato, ha cambiato la sua tecnologia e il suo stile di vita, quindi si aprono, nel bene e nel male, altre tematiche, e si devono cercare altre soluzioni.
Si potrebbe concludere che il libro del Deuteronomio è il libro dell’«OGGI», che trasporta nel tempo presente, nel tempo nostro, la ricchezza della Parola di Dio e degli Eventi salvifici passati. E questo fa l’intera Scrittura, per questo è importante – come recita il titolo generale di questi corsi biblici – «Conoscere la Bibbia OGGI». Dove «conoscere», in ebraico, non significa solo acquisire dei dati intellettuali, come pensa la gente che snobba lo studio, ma coinvolgersi interamente, e, in definitiva, amare.
Allora, il prossimo appuntamento alla Verna sarà con il corso ormai ventennale di agosto, dal 21 al 26, per parlare del libro di Daniele e dell’apocalittica giudaica. Per quanto riguarda la prosecuzione del corso di luglio, invece, appuntamento il prossimo anno per affrontare i cosiddetti Profeti anteriori, cioè i libri di Giosuè, Giudici, Samuele e Re.
Un articolo sul XIX corso di agosto QUI.
Qualche articolo sul santuario della Verna, ad esempio, QUI.