Contestazione di una “omelia”. Tra verità lapalissiane e falsità

Verità lapalissiane
Immagine da me realizzata con AI tramite www.deepai.org

Farè ricorre nuovamente ad una tecnica ben conosciuta e sfruttate dalle sette: mescolare alle menzogne alcune verità, solitamente lapalissiane, che facciano dire ai lettori: Perdinci [o qualunque altra esclamazione], ma ha ragione!

Papa, antipapa e cardinali secondo Farè

«Ritorno solo brevemente sul tema della concomitanza dei due Papi, ricordando che nella storia della Chiesa è capitato molte volte che ci fossero due Papi. Tuttavia ogni volta che questa situazione si è verificata uno solo era legittimo pontefice mentre l’altro era eletto invalidamente ovvero era un antipapa. Questo ci insegna la storia della Chiesa, che ci deve essere maestra in questa difficile situazione: la verità ha sempre trionfato nel passato; dobbiamo pregare operare finché trionfi anche oggi.

Papa Benedetto ha tracciato per noi una e una sola strada per condurci nelle mani sicure di un Papa validamente eletto ed è questa la strada che dobbiamo seguire senza dubbi di fede e senza cadere nella tentazione dello sconforto o delle scorciatoie. Non le leggi degli uomini, ma le leggi della Chiesa che è la sposa di Cristo, ci obbligano a credere pregare e offrire che la soluzione canonica di questa crisi. I cardinali interverranno e apriranno una strada per un conclave valido secondo le norme di Universi Dominici Gregis. Questo significa confidare in Dio, nello Spirito Santo che assiste la Chiesa; ogni altra strada oggi non è percorribile perché è estranea alle norme ora in vigore, promulgate dagli ultimi papi.

In una situazione strordinaria come quella che stiamo vivendo è possibile che si affacci la tentazione di aggirare le norme, ma fa riflettere che proprio gli ultimi due Pontefici, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sono intervenuti per vincolare la Chiesa a una sola modalità di elezione, quella per scrutini da parte dei cardinali elettori escludendo esplicitamente le alternative possibili in passato. Faccio notare che Benedetto XVI ha portato le ultime modifiche alle norme addirittura il 22 febbraio 2013, quindi con la piena consapevolezza della situazione in corso, e non ha modificato questo punto sebbene il Conclave sia di istituzione ecclesiastica e non divina. Nel momento in cui il Santo Padre, massima autorità della Chiesa, legifera in questo senso, la norma diventa vincolante e a nessuno è consentito modificarla in assenza di un Papa regnante».

La risposta: tra verità lapalissiane…

Le verità lapalissiane sono quelle così banalmente evidenti che solo il dirle fa venire da ridere. L’espressione nasce in riferimento a un certo Monsieur de La Palisse. Costui cadde nella battaglia di Pavia (1525) in modo eroico. Tanto eroico che, dice una ballata, «un quart d’heure avant sa mort il était encore en vie» («un quarto d’ora prima della sua morte egli era ancora in vita»). Bella scoperta! In realtà, la ballata recitava «il faisait encore envie», cioè «faceva ancora invidia», ma perché stare a formalizzarsi?

Papa e Papa emerito

Verità lapalissiana, dunque, è quella cui ricorre Farè asserendo che quando nella storia della Chiesa ci sono due papi uno è il papa autentico e l’altro è un antipapa. Per forza! Questo per dire che essendovi stata concomitanza fra Francesco e Benedetto XVI, ed essendo quest’ultimo sicuramente papa autentico, Francesco non può essere che  un antipapa… Eh no, c’è qualcosa che non torna: perché Benedetto, proprio per evitare questo, ha coniato per sé la figura inedita di Papa Emerito, di cui dovremo parlare. Quindi non un Papa e un antipapa, ma un Papa legittimamente eletto e un Papa emerito, ritiratosi dal Pontificato attivo!

Elezione per scrutinio

Altra verità lapalissiana è che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno abrogato ogni modalità di elezione del Sommo Pontefice che non sia quella per scrutinio. Vero: in precedenza si poteva avere anche la scelta del nuovo Papa per acclamazione. Ciò avveniva quando tutti gli elettori proclamavano eletto all’unanimità il nuovo Sommo Pontefice, senza prima procedere a votazioni. Abrogata anche l’elezione per compromesso (il vocabolo è sgradevole, ma il significato è positivo), cioè delegando la scelta ad un gruppo ristretto di elettori. D’accordo, solo la votazione è rimasta come modalità di elezione del Papa, e allora? Che scoperta è? Che cosa ha a che vedere con l’elezione di Francesco? Qualcuno lo aveva forse messo in dubbio?

… e falsità

È falso che Benedetto XVI abbia tracciato una strada per condurre i cardinali all’elezione di un papa legittimo. Per crederlo bisogna ammettere che abbia scritto e letto una falsa dichiarazione di ritiro dal Pontificato per far eleggere un antipapa, e poi… E poi fare cosa, visto che solo persone come Cionci e Farè hanno potuto inventarsi una simile macchinazione ai danni della verità? È tutta una assurdità. Lo stesso Benedetto XVI, negli anni del suo emeritato, ha manifestato il proprio sconcerto e il proprio dispiacere per queste speculazioni che se ne erano fatte.

È falso pure che qualcuno volesse o voglia modificare le norme contenute nella lettera apostolica Normas Nonnullas. In essa, Benedetto XVI si limita ad esigere per la validità dell’elezione del suo successore la maggioranza di due terzi degli elettori presenti ed a stabilire l’attesa di 15 giorni per l’inizio del conclave (anticipabili o prorogabili per determinati motivi) ed altre norme per assicurare la riservatezza dei cardinali elettori e il corretto svolgimento degli scrutini. Cosa c’entra tutto questo con l’elezione di Francesco? E chi vorrebbe cambiare qualcosa, e a che cosa servirebbe?

Tutto per accumulare parole su parole… anche a vuoto.