«Vecchio come Matusalemme»

Anthony Hopkins nei panni di Matusalemme nel film Noah (2014). Fonte immagine: https://www.screenweek.it/personaggi/158704-matusalemme

Fra i patriarchi antidiluviani ce n’è uno che spicca fra gli altri tanto da essere divenuto proverbiale, per nient’altro che per la sua età: Matusalemme, l’uomo più vecchio della Bibbia con il suo record di 969 anni. In realtà, i numeri biblici, anche se ci sembrano esagerati, sono molto modesti se confrontati con altri. Ad esempio, nel passato mitologico dei re sumerici, i primi re hanno regnato ciascuno per un periodo che varia da 28.000 a 43.000 anni, quindi il nostro Matusalemme rispetto a loro è solo un principiante. In ogni caso, per noi la sua età è ragguardevole, ed è rimasta proverbiale. «Vecchio come Matusalemme», si dice ancora; in alternativa, «Vecchio come il cucco», dove il cucco però non si sa bene che cosa sia.

Vecchio come il cucco

L’espressione è nota, ma che cosa era il cucco? L’Accademia della Crusca propone tre possibilità:

  • Potrebbe essere il cuculo in quanto il suo verso è ripetitivo e monotono come i discorsi dei vecchi oppure in quanto l’animale viene confuso con il barbagianni (chiamato in lucano cuccuvedde, in calabrese cuccuvèj, in sardo cuccumeu, in toscano cuccoveggia) sinonimo di vecchio barbogio.
  • Si potrebbe pensare all’immagine della persona imbacuccata come persona anziana. Nella tradizione carnevalesca milanese è presente una vecchia strega imbacuccata chiamata veggia bacucca.
  • Cucco potrebbe derivare dal profeta Habacuc, che l’antica  iconografia rappresenta senile, barbuto e pensoso. La statua del profeta Habacuc di Donatello, conservata nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, fu soprannominata dai fiorentini la statua dello Zuccone, perché il profeta è raffigurato calvo e con una testa rotonda che ricorda un uovo, in Toscana cucco o cocco. Può essere però vero il contrario, cioè che il nome di Habacuc abbia preso un significato dispregiativo perché assonante con il suffisso spregiativo – ucco (badalucco, cucco, mammalucco…). Stessa etimologia potrebbe avere l’espressione Vecchio bacucco (se non deriva invece dalla voce celtica Bach = copertura, nel senso di persona imbacuccata).

In questo caso, con il riferimento al profeta Habacuc, ritorniamo ad un modo di dire di derivazione biblica, anche se nato per scherzo.

I matusa

Tornando a Matusalemme: i giovani di qualche generazione fa, cioè quelli degli anni Sessanta, avevano coniato un termine per definire le persone sorpassate: matusa. È una chiara abbreviazione gergale di Matusalemme ed era indirizzato in modo sarcastico agli adulti, non necessariamente anziani, ma considerati ottusi e retrogradi. Dubito che oggi i ragazzi conoscano il significato di questi modi di dire.