
Abbiamo trascorso circa tre mesi in quotidiana compagnia del Vangelo secondo Matteo, leggendolo con continuità e commentandolo insieme per gli aspetti che maggiormente ci hanno colpito. Ora è il momento di tracciare una piccola sintesi di questa lettura. Uno sguardo di sintesi su Matteo, una sintesi senza pretese.
La struttura letteraria
Ritengo che una delle cose emerse con maggior rilievo sia un fatto di ordine letterario, ma importante anche quanto alla sostanza del messaggio evangelico: non si tratta affatto di raccontini semplici semplici, buttati giù così come vengono, con la spontaneità del testimone oculare. Si tratta invece di narrazioni che presentano una struttura letteraria elaborata, a volte molto elaborata, in cui tutto è importante: il simbolismo numerico (il numero 5, per Matteo, ma anche il 7, il 4, il 10…), le scelte contenutistiche, come anche i procedimenti letterari come quelli di inclusione.
Il nuovo Mosè

Tutt’altro che racconti puerili, quindi, richiedenti invece la conoscenza del codice linguistico in cui sono stati scritti, e che noi, da occidentali moderni, abbiamo smarrito da un pezzo.
Sulla base di questo codice, Matteo, che scrive per i battezzati ebrei, ci vuol dare un Pentateuco cristiano, in cui il Cristo è il nuovo e perfetto Mosè che dona la nuova Legge o meglio il perfezionamento della Legge antica, portando a compimento ciò che nelle antiche Scritture era significato.
Questo è il senso del corpo del Vangelo, quello articolato su 5 grandi discorsi del Cristo. Ma c’è di più oltre al fatto che Gesù è il nuovo e definitivo Maestro.
La grande inclusione

Il Vangelo dell’Infanzia di Matteo contiene già in nuce i temi che poi l’evangelista riprenderà ed espliciterà al termine dello scritto.
- La luce divina della stella conduce all’adorazione del Figlio di Dio, così come Gesù si manifesterà ai suoi da Risorto.
- La prima manifestazione del Cristo è rivolta alle genti, rappresentate dai Magi; la missione che conferirà agli apostoli, mostrandosi Risorto, sarà quella di istruire e battezzare tutte le genti.
- il Vangelo dell’Infanzia di Matteo è già pervaso da un’ombra di persecuzione e morte. È quello che accadrà al Cristo che non solo sarà messo a morte, ma che, Risorto, si cercherà di mettere a tacere diffondendo la favola del furto del corpo.
- L’opera della Trinità accennata nel racconto dell’Infanzia (il Padre che invia, lo Spirito che opera il concepimento, il Figlio incarnato) viene esplicitata nel mandato di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
In sostanza, tutto quello che si era manifestato agli esordi nel Vangelo dell’Infanzia si svela completamente, giunto alla pienezza. È questa la grande inclusione che incornicia tutto quanto il Vangelo secondo Matteo, un Vangelo rivolto in primis ai giudeo-cristiani ma offerto a tutti i popoli perché il Cristo ha infranto ogni barriera. La grandissima ricchezza di significato che la lettura ci ha donato deve quindi passare nella nostra vita mediante le risonanze personali che ne possono scaturire. A noi meditare giorno per giorno.