Il Battista: una Voce

Una Voce nell'Avvento
San Giovanni Battista di Pinturicchio (1504) – Duomo di Siena. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10594501

Una voce nell’Avvento: Giovanni Battista

Grande protagonista del tempo d’Avvento è il Precursore, Giovanni il Battista. Le letture evangeliche delle due domeniche intermedie riguardano il suo ministero.

+ Dal Vangelo secondo Marco (1,1-8)

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

Al Principio

«Principio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio»

All’inizio del Vangelo secondo Marco si colloca un’arché, non solo un inizio temporale: è un Principio, come in Genesi. Lì era la Creazione, qui è la Redenzione. Con questo primo versetto dunque non si dice semplicemente che si inizia a leggere un libro, ma che il Principio di vita per chi ascolta e per chi legge la Parola è il Vangelo del Figlio di Dio, la buona notizia che Gesù porta agli uomini, lui stesso.

E il primo accadimento di annuncio della salvezza è questo: il Battista entra senza preamboli nel vangelo di Marco, semplicemente accade, senza che venga detto niente delle sue origini.

La figura di Giovanni viene presentata mediante le parole del profeta (Is 40,3): è di Giovanni, infatti, a livello di compimento delle antiche Scritture, la voce che nel deserto grida di preparare le vie al Signore. L’abito di Giovanni descritto da Marco è quello tipico dei profeti (veste di pelo di cammello e cintura di cuoio, cfr. 2Re 1,8 per Elia); vive nel deserto, e del deserto mangia i prodotti che la natura offre spontaneamente (cavallette e miele selvatico sono i cibi di emergenza per i tempi più difficili).

Delle sue origini, in Marco, non sappiamo altro. Bisogna ricorrere a Luca per sapere le circostanze miracolose o provvidenziali della sua nascita, il nome che gli viene imposto al di là delle consuetudini della sua famiglia, la sua stessa parentela con Gesù, il suo esercitare la profezia sin dal seno materno.

La Voce e la Parola

Il profeta, però, non è l’Atteso: l’Atteso è il più forte, di dignità così grande che il precursore non è degno di compiere verso di lui neppure il più umile dei gesti. Giovanni, già in Marco, indirizza a Gesù, anche se non in modo così esplicito come nel vangelo di Giovanni (quando dirà: «Ecco l’Agnello di Dio!»). Infatti, il Battista è solo una Voce. La Voce attraverso cui la Parola trova suoni comprensibili agli uomini. S. Agostino dirà: Giovanni è la Voce, la Parola è Cristo. Sarà una costante del Battista quella di sminuire se stesso per dare spazio al Cristo.

Questo è il senso del ruolo dei Santi: non fermare i credenti ad un devozionismo miracolistico, ma condurre a Cristo attraverso la testimonianza della propria vita. San Giovanni Battista, fra l’altro, è un Santo che non ha mai fatto miracoli… è un testimone e un martire della Verità, ed in questa missione consumerà tutta la sua esistenza.