La luce della Pasqua: Alleluja Alleluja!

Una speranza di luce
La notte scende sul mondo, è l’ora delle tenebre, ma la luce si avvicina…

Ogni tramonto racchiude in sé una speranza di luce: il buio che sembra avvolgere la terra nella notte della Pasqua è destinato alla sconfitta.

Una speranza di luce
Veglia pasquale in Santa Maria della Quercia, Viterbo

Il buio della notte di Pasqua non deve trarre in inganno.

Una speranza di luce: Il rito del fuoco

Nel buio esterno, e nel silenzio della notte, il celebrante «incide una croce sul cero pasquale per configurarlo a Gesù Cristo; poi incide l’alfa e l’omega, prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, per indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose; infine incide le cifre dell’anno per significare che Gesù – Signore del tempo e della storia – vive oggi per noi». Così prescrive la rubrica. E così proclama:

«Il Cristo ieri e oggi: 
Principio e Fine, Alfa e Omega. 
A lui appartengono il tempo e i secoli. 
A lui la gloria e il potere 
per tutti i secoli in eterno. Amen». 

La luce di Cristo

Dal buio della notte di Pasqua, nel corso della Veglia, emerge la luce del Cero, simbolo del Cristo Risorto; risplende sul volto dei fedeli, inonda di luce la chiesa, e poi viene avvolta dal canto: Gloria! Alleluja! Il Cero pasquale, alla cui luce siamo stati battezzati, ci accompagnerà per tutto il tempo di Pasqua fino alla Pentecoste.

La luce di Pasqua
Il Cristo Risorto. Santa Maria della Quercia, Viterbo

C’è poi un’altra caratteristica evidente che accompagna la liturgia di Pasqua e dell’Ottava pasquale: il doppio Alleluja. Dopo l’esclusione dell’Alleluja da tutta la preghiera della Quaresima, questo raddoppiato slancio verbale è ancora più vistoso.

Le chiese fanno a gara per rendere bello e splendente l’altare, simbolo di Cristo. Le decorazioni, semplici quanto si vuole, evocano tutte la gloria e la luminosità del mattino di Pasqua.

Chiesa del S. Cuore, Piombino

Mattina di Pasqua: un raggio di sole all’Immacolata

La luce di Pasqua

La chiesa dell’Immacolata di Piombino, che ha avuto la gioia di tornare a celebrare la Pasqua al proprio interno, ha avuto anche la grazia di vedere, nel mattino di Pasqua, l’abside attraversata diagonalmente da uno stupendo raggio di sole.

Questo hanno potuto osservare i fedeli che si erano attardati dopo la Messa.

Due piccoli fedeli: Giovanni… e Nina

Una luce che non si può oscurare

Una semplice citazione di C.S. Lewis:

«Un uomo non può sminuire la gloria di Dio rifiutando di adorarlo, più di quanto un pazzo possa spegnere il sole scarabocchiando la parola “oscurità” sui muri della sua cella».

Ed anche questa:

«Credo nel cristianesimo come credo che sia sorto il sole: non solo perché lo vedo, ma perché per mezzo di esso vedo tutto il resto».

Penso che ci diano modo di riflettere.