
Una nuova creazione. Che nel racconto P del diluvio, a questo punto, si tratti proprio di questo è indicato anche da un preciso particolare. Secondo Gn 7,18b, l’arca galleggiava (lett. camminava) sulla superficie delle acque, parallelo ed analogo a Gn 1,2 Lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. Dopo che la corruzione dell’uomo ha de-creato il mondo, Dio lo restaura, anzi lo ri-crea partendo da ogni seme di vita contenuto nell’arca. Quindi, al culmine della de-creazione, si susseguono questi passaggi:
- L’arca galleggia sulla superficie delle acque, come una matrice contenente la vita, come una nuova possibilità di creazione.
- Dio si ricorda: questo ricordare (ebraico zakar) non implica che prima Dio si fosse dimenticato, ma segnala il momento in cui la salvezza diviene atto. Questo è il fulcro di tutto: il “ricordo” di Dio.
- Dio fa passare un vento (in ebraico, è ruach, che indica anche lo spirito) sulla terra e le acque decrescono (8,1). Il processo si inverte: dalla de-creazione che ha annientato l’ordine si passa alla ri-creazione che lo ristabilisce. Come nella prima creazione lo spirito di Dio, madre di vita (ruach in ebraico è femminile), aleggiava sulle acque, adesso la ruach fa indietreggiare le acque datrici di morte.

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