Contestazione di una “omelia”: Una sintesi. 1: Una manovra strampalata

Una manovra strampalata
Immagine da me realizzata con AI tramite www.crayon.com

Dopo un’ora e mezzo di strazio rappresentato dalla sedicente omelia di Farè, e dopo la lettura del delirante libro di Cionci, sempre più irritata ma anche sempre più esilarata dalle idiozie che mi sono sorbita, cerco di fare una sintesi. Fare una sintesi mi riuscirà: quello che sto ancora cercando di capire è che cosa salti in testa a chi sragiona in questo modo. Sospetto un influsso diabolico.

1: Una manovra strampalata

Siamo nel 1983. Giovanni Paolo II e il card. Ratzinger sanno già che il potere globalista, di lì a qualche tempo, attraverso vescovi e cardinali progressisti assumerà sempre maggiore importanza fino a imporsi del tutto con il far eleggere un suo uomo di fiducia che pervertirà totalmente la Chiesa. Oltre tutto questo prelato, eletto da un Conclave manipolato da manovre politiche, non sarebbe un Papa ma un antipapa: ma nessuno se ne accorgerebbe. Questo è quanto sostengono Cionci & Farè.

Cosa fanno allora questi due santi uomini di Chiesa? Bloccano tale potere mondano nominando vescovi e cardinali di sani principi cristiani? No: continuano, l’uno dopo l’altro, a nominare vescovi e cardinali dal loro punto di vista progressisti e corrotti!

Mandano avanti, cioè, questo piano diabolico di presa di potere ma al tempo stesso pensano di bloccarlo… dopo 30 anni. Sembra cioè che intendano, per così dire, chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. Lo fanno congegnando un piano antiusurpazione che farà sì che l’eletto sia chiaramente un antipapa e un usurpatore. Lo fanno introducendo nel Diritto Canonico la famigerata distinzione fra munus e ministerium. Notate fin d’ora: l’effetto del piano antiusurpazione è quello di far eleggere… un usurpatore.

Confutazione di una manovra tanto strampalata quanto inesistente

Siamo nel 1983. La Chiesa è retta con polso fermo da Giovanni Paolo II con il supporto del card. Ratzinger. Entrambi temono che il potere globalista arrivi a far eleggere un usurpatore? Allora, l’unica cosa logica e praticabile da fare sarebbe nominare vescovi e cardinali sani e santi: perché hanno continuato, l’uno dopo l’altro, a sfornare vescovi e cardinali progressisti? Bergoglio è stato fatto vescovo e cardinale da Giovanni Paolo II, e le sue dimissioni da arcivescovo di Buenos Aires sono state respinte da Benedetto XVI. Evidentemente questi vescovi e cardinali godevano della loro fiducia.

Siamo nel 1983. Giovanni Paolo II, secondo Farè & Company, avrebbe congegnato con l’aiuto di Ratzinger un piano antiusurpazione introducendo nel Diritto Canonico la distinzione giuridica fra munus e ministerium… Peccato che di questo non vi sia traccia alcuna (vedere QUI).

Munus e ministerium non sono canonicamente distinguibili

Se c’è una distinzione, è una sfumatura di carattere teologico, in quanto il munus teologicamente potrebbe avere un’accezione di taglio spirituale. Faccio un esempio terra terra: io sono un’insegnante. Lo sono divenuta per concorso nel 1967. Lo sono ancora: è il mio munus, sono fatta così. Non esercito più, non svolgo più per lo stato questo servizio; non faccio concorrenza a chi ha occupato il mio posto: ma la natura che ho acquisito, di insegnante, non me la possono togliere tutti i pensionamenti del mondo. Il legame spirituale di Ratzinger con la Chiesa è stato di questo tipo: ha continuato a sussistere in un’altra forma, con la preghiera e l’offerta di sé.

Il Conclave è valido anche quando è teatro di manovre politiche

Come possono Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, a norma del Diritto canonico, pensare all’elezione di un antipapa? L’elezione sarebbe invalida se il Conclave fosse manipolato da influenze esterne? È possibilissimo che tali influenze ci siano, anche se è vietato accettarle e se è scomunicato chi vi si presta. Tuttavia questi sono atti illeciti e sanzionati, ma non rendono nullo il risultato degli scrutini. Se le manovre di potere rendessero nulla l’elezione del Papa, temo che l’elezione dei Papi eletti fra il IX e il XV secolo sarebbe per la maggior parte invalida. Vi dicono niente i nomi di Giovanni XI succube della madre Marozia, di Teofilatto eletto papa a 12 anni (al massimo poteva averne 25), di Bonifacio VIII di dantesca memoria, di Alessandro VI Borgia? Avete idea di quali giochi di potere siano stati messi in atto per l’elezione di questi e simili figuri? Ma qualunque sia la dinamica all’interno del Conclave, l’elezione è valida.

La manovra antiusurpazione accampata da Farè & Company perciò non è solo strampalata, è anche inefficace.