
Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/wiki/
David, oltre che per la morte immediata del figlio del suo peccato, soffrirà moltissimo per la rivalità tra i figli: la sua sarà una famiglia lacerata da atroci disgregazioni.
Una famiglia lacerata
Amnon, l’amato primogenito ed erede, fa violenza alla sorellastra Tamar ed è fatto uccidere per vendetta dal fratello Assalonne. Questi, a sua volta, si rivolta contro il padre, suscita una guerra civile e viene ucciso contro gli ordini stessi di David. Il secondogenito, Kileab figlio di Abigail, scompare dalla discendenza senza essere più nominato. Betsabea, poi, si era fatta promettere da David il trono per il figlio Salomone, e la lotta per il trono si concluderà con l’uccisione di Adonia, suo quartogenito, per ordine dello stesso Salomone, dopo la scoperta delle sue trame di pretendente. Una tragedia.
Una sofferenza immane, che il profeta aveva annunciato a David a seguito del suo duplice crimine (2 Sm 12). Allora la sofferenza è punizione del peccato? Nel caso di David sembrerebbe di sì. Ma in realtà è frutto delle libere scelte dell’uomo: se Amnon commette stupro e incesto non è perché è istigato da Dio, né le infami scelte di Assalonne sono determinate dalla volontà divina. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un libero arbitrio che perverte le leggi del bene e causa effetti nefandi sulla vita dei colpevoli, ma anche degli innocenti.
In tutti questi episodi pieni di intrighi, drammi e violenze domestiche permane la promessa indefettibile di Dio fatta a David (2 Sam 7,16): il suo regno durerà per sempre. Ma David, a questo punto, non sembra più fare la sua parte. Forse lascia a Dio tutto il peso di adempiere alla promessa?
Una spirale di passività
Anche se David grazie alla parola profetica di Natan si è pentito del suo gravissimo peccato, sembra caduto in una sorta di spirale di passività che lo rende inerme di fronte al peccato altrui. Non rende giustizia a Tamar sua figlia, violentata dal fratellastro Amnon; non fa giustizia quando Assalonne fa uccidere Amnon; non si accorge nemmeno che Assalonne sta tramando alle sue spalle. Appare assente. Non si muove per risolvere la situazione con il figlio ribelle. Sembra che non gli interessi neppure cercare il Signore. Non chiede consiglio. Non pare più lo stesso uomo che nel nome del suo Dio aveva sconfitto Golia.