Una donna di nome Maria

Una donna di nome Maria

Una donna di nome Maria. Una piccola donna che ha reso il suo nome noto ed amato fra 4 miliardi di persone: tanti sono i cristiani e i mussulmani che riconoscono in lei la Madre di Gesù: sì, anche i mussulmani, per i quali Maryam ha concepito vergine il più grande dei profeti venuto prima di Maometto (il concepimento verginale è riconosciuto  nel  Corano  nella sūra medinese LXVI,12). La tradizione islamica la ricorda tra le quattro donne eccellenti, assieme ad  Asiya madre di Mosè, a Khadīja (prima moglie di Maometto) ed a  Fāṭima figlia di Maometto. Quindi, prima di parlare a sproposito di una presunta avversione degli islamici verso il presepe nelle nostre scuole, documentiamoci.

Per questa convergenza di rispetto verso la Madre di Gesù, il nome Maria, nelle sue innumerevoli varianti e alterazioni, è il più diffuso al mondo come nome proprio femminile. Ma che cosa ci dice di lei la Bibbia, in questo caso il Nuovo Testamento?

La Vergine Madre nei Vangeli

Soltanto i Vangeli (e gli Atti) ne parlano; in particolare, Luca e Giovanni, ma sempre con la loro caratteristica sobrietà. I Vangeli, come tutta la Bibbia, sono un libro di fede e non un concentrato di gossip. I dati sono scarni; e anche quello che dirò sarà riduttivo, perché sicuramente andrebbe approfondito.

Madre del Figlio di Dio

Maria, ci dice Luca, è una ragazza che vive nel posto più insignificante del mondo, Nazareth. Non ce ne dà la genealogia, il che denota la sua umile rilevanza, anche se data la parentela con Elisabetta si può ipotizzare che venga dalla tribù sacerdotale di Levi. Fidanzata (quindi, a tutti gli effetti, sposata) ad un uomo della Casa di Davide, accetta su di sé lo strano progetto divino di farla divenire, senza intervento d’uomo, la madre del Figlio di Dio. È turbata da questo annuncio, ed esprime una sua volontà di conservarsi vergine; solo le parole dell’angelo la rassicurano al riguardo.

Matteo mette in luce, invece, il dramma interiore del giusto Giuseppe che per legge dovrebbe ripudiare la donna resa madre da un altro, e si arrovella perché non vorrebbe esporla al ludibrio; finché anche lui non è fatto destinatario di un’altra annunciazione che cambia tutto: quel bambino non è di nessun altro se non di Dio.

È nuovamente Luca che racconta gli eventi della Natività di cui sono testimoni i pastori, quasi en pendant con Matteo che presenta l’adorazione dei Magi: tutti episodi ricchissimi di significato teologico. Luca fa precedere e seguire la Natività da altri episodi tra cui quello dello smarrimento e ritrovamento di Gesù dodicenne nel tempio. Di tutto questo, Maria si meraviglia, ma lo conserva e lo medita in cuor suo. Questo verbo, symballo, è estremamente significativo: raccoglie, mette insieme, unifica tutto ciò di cui fa esperienza per viverlo senza fratture, senza schizofrenie. Lo schizofrenico, al contrario, è il diavolo, termine che viene dal verbo opposto, diaballo, dividere, lacerare a parole, calunniare, abbindolare, seminare zizzania… Maria è la donna dell’unità, non della discordia o della dissociazione!

La Donna della Chiesa

Come si misura la crescita di un bambino negli anni? Anche così…

Poi i Vangeli saltano alla vita pubblica di Gesù, e lì troviamo una seconda ricerca che la Madre fa di lui, una ricerca che forse anche stavolta denota una comprensione parziale della missione del Figlio. Ma il suo cuore sempre generoso la porta ai piedi della croce, dove la Donna senza nome rappresenta se stessa, la Madre, ma anche la maternità della Chiesa, come il Discepolo senza nome, l’Amato, è Giovanni ma è anche tutti noi, chiamati ad essere i discepoli che Gesù amava.

Questa Donna senza nome, che alle nozze di Cana aveva introdotto il Figlio alla sua missione pubblica, adesso presiede alla nascita della comunità nei sacramenti del sangue e dell’acqua che sgorgano dal costato trafitto. E Luca, con l’attenzione che sempre ha riservato nel Vangelo alla figura di Maria, ce la presenta anche in preghiera con gli apostoli e con le donne nella sala superiore in cui il gruppo sparuto dei discepoli attende l’effusione dello Spirito Santo. Continuamente e con un unico cuore: quella unità di cuore che Luca aveva già disegnato nell’infanzia di Gesù, adesso lo stesso evangelista la ripresenta all’atto della nascita della Chiesa. Una unità di cui Maria è stata discepola e maestra…