Lettura continua della Bibbia. Un profeta pagano: Balaam

Un profeta pagano
Balaam riceve i messaggeri di Balaq. Bibbia Holman, 1890 – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6890039

In un racconto fortemente satirico, il libro dei Numeri (capitoli 22-24) descrive come un profeta pagano, Balaam, sia costretto dal Signore a benedire Israele invece di maledirlo.

Centrale nel racconto di Balaam figlio di Beor, infatti, è il particolare che questo profeta non è israelita (il nome potrebbe essere tradotto “Non del popolo”). Quando Balaq (il cui nome significa Devastatore), re di Moab, ha bisogno di qualcuno che maledica Israele e fermi il suo attraversamento del territorio moabita, invita l’indovino pagano Balaam a svolgere questo compito. Ma persino un’asina parlante ne saprà più di lui!

Le origini di Balaam: un profeta pagano

L’identità nazionale di Balaam è solo apparentemente chiarita nel versetto in cui viene introdotto il personaggio:

  1. La città di Pethor è menzionata solo nei riferimenti a Balaam ed è sconosciuta altrove nella Bibbia;
  2. Il fiume non è specificato;
  3. “La terra del suo popolo” è una tautologia, poiché non ci viene detto quale sia questo popolo. Da dove altro proverrebbe Balaam se non dalla terra del suo popolo? Il Pentateuco samaritano, la Peshitta e la Vulgata conservano una lettura più corretta, non è ʿammo ma ʿammon : “la terra degli  Ammoniti“, adiacente a quella di Moab.

Negli oracoli di Balaam, tuttavia, egli si descrive come proveniente da Aram. Una delle iscrizioni in gesso di Deir ʿAlla, nell’odierna Giordania, scritte in aramaico o cananeo con influenza aramaica (IX od VIII  secolo  a.C.)  raffigura Balaam figlio di Beor impegnato in un’attività divinatoria che ricorda in modo sorprendente la storia dei Numeri. La descrizione di Balaam come ammonita nella prosa potrebbe derivare da un aggiornamento successivo, da quando Ammon governava la stessa regione nell’VIII  secolo.

Il divinatore per eccellenza

Gli strati più antichi della storia di Balaam nel libro dei Numeri immaginano un profeta della Transgiordania. Nella forma finale del testo, tuttavia, leggendo il riferimento poetico ad Aram attraverso l’ottica deuteronomica, questo diviene un riferimento ad Aram – Naharaim, una terra lontana famosa per la sua divinazione. Balaam così diventa il divinatore per eccellenza a confronto con il Dio di Israele. La storia è guidata da un’affermazione teologica: il potere del Dio di Israele ha la prerogativa unica dell’autentica profezia; non può essere manipolato attraverso le arti mantiche. Persino questo grande divinatore pagano deve obbedire ai comandi del Signore. È per far comprendere questo messaggio che l’autore del Deuteronomio riformula le origini di Balaam facendolo venire dalla Mesopotamia a causa della sua stretta associazione con la divinazione.

La partenza di Balaam: il testo

22 1Poi gli Israeliti partirono e si accamparono nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di Gerico.
2Balak, figlio di Sippor, vide quanto Israele aveva fatto agli Amorrei, 3e Moab ebbe grande paura di questo popolo, che era così numeroso; Moab fu preso da spavento di fronte agli Israeliti. 4Quindi Moab disse agli anziani di Madian: «Ora questa assemblea divorerà quanto è intorno a noi, come il bue divora l’erba dei campi».

Il re di Moab manda a chiamare Balaam

Balak, figlio di Sippor, era in quel tempo re di Moab. 5Egli mandò messaggeri a Balaam, figlio di Beor, a Petor, che sta sul fiume, nel territorio dei figli di Amau, per chiamarlo e dirgli: «Ecco, un popolo è uscito dall’Egitto; ha ricoperto la faccia della terra e si è stabilito di fronte a me.  6Ora dunque, vieni e maledici questo popolo per me, poiché esso è più potente di me. Forse riuscirò a batterlo, per scacciarlo dalla terra; perché io lo so: colui che tu benedici è benedetto e colui che tu maledici è maledetto».
7Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono con in mano il compenso per l’oracolo. Arrivarono da Balaam e gli riferirono le parole di Balak. 8Balaam disse loro: «Alloggiate qui stanotte e vi darò la risposta secondo quanto mi dirà il Signore». I capi di Moab si fermarono da Balaam.
9Ora Dio venne da Balaam e gli disse: «Chi sono questi uomini che stanno da te?».  10Balaam rispose a Dio: «Balak, figlio di Sippor, re di Moab, mi ha mandato a dire: 11“Ecco, il popolo che è uscito dall’Egitto ha ricoperto la superficie della terra. Ora vieni, maledicilo per me; forse riuscirò a batterlo e potrò scacciarlo”». 12Dio disse a Balaam: «Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è benedetto».

Balaam parte con l’asina

13Balaam si alzò la mattina e disse ai prìncipi di Balak: «Andatevene nella vostra terra, perché il Signore si è rifiutato di lasciarmi venire con voi». 14I prìncipi di Moab si alzarono, tornarono da Balak e dissero: «Balaam si è rifiutato di venire con noi».
15Allora Balak mandò di nuovo dei prìncipi, in maggior numero e più influenti di quelli di prima.  16Vennero da Balaam e gli dissero: «Così dice Balak, figlio di Sippor: “Nulla ti trattenga dal venire da me, 17perché io ti colmerò di grandi onori e farò quanto mi dirai; vieni dunque e maledici per me questo popolo”». 18Ma Balaam rispose e disse ai ministri di Balak: «Quand’anche Balak mi desse la sua casa piena d’argento e oro, non potrei trasgredire l’ordine del Signore, mio Dio, per fare cosa piccola o grande. 19Nondimeno, trattenetevi qui anche voi stanotte, perché io sappia ciò che il Signore mi dirà ancora».
20La notte Dio venne da Balaam e gli disse: «Questi uomini non sono venuti a chiamarti? Àlzati dunque, e va’ con loro; ma farai ciò che io ti dirò». 21Balaam quindi si alzò di buon mattino, sellò l’asina e se ne andò con i capi di Moab.

Un profeta pagano in scena

Il re Balaq di Moab, non volendo permettere ad Israele di passare sul suo territorio, invita Balaam, un noto indovino, a venire a Moab e maledire gli israeliti nelle vicinanze.  

L’entrata in scena di questo indovino è strana per la nostra mentalità occidentale: addirittura per scagliare una maledizione magica! Ma storicamente i testi di esecrazione, collegati con figurine di argilla rappresentanti il paese o il principe ribelle, sono attestati in Egitto fin dal XX secolo a.C. per votare alla distruzione il nemico.

I primi messaggeri di Balaq non riescono a convincere Balaam a venire. Balaam chiede quindi il permesso a Dio, con il quale comunica in sogni e visioni, ma Dio rifiuta. Balaq invia quindi un’altra delegazione di messaggeri ancora più importanti, e Balaam risponde nuovamente che dovrebbero passare la notte, poiché deve comunicare con Dio per chiedere il permesso di partire con loro. Alla luce di questo permesso,

La mattina dopo, quando Balaam si alzò, sellò la sua asina e partì con i principi moabiti. Ma Dio si adirò per la sua partenza; allora un angelo del Signore si pose sulla sua strada come avversario….(Num 22,21-22).