
Un Presepe biblico? Ma non sono biblici tutti i Presepi? Sì, ma c’è modo e modo.
Il Presepe, cioè la rappresentazione tridimensionale della Natività, può essere realizzato in tanti modi diversi. La notte di Natale 2023 celebriamo l’ottavo centenario dell’invenzione del Presepe, un Presepe vivente ideato da San Francesco d’Assisi a Greccio. Il Presepe è nato in Italia, dunque, ed è questo il paese europeo in cui inizialmente e maggiormente la tradizione del Presepe si è diffusa, a partire dall’Italia centrale e dall’Emilia Romagna; poi, arrivata a Napoli nel Cinquecento, ricevette un grandissimo impulso da San Gaetano da Thiene ed assunse la veste attuale del Presepe napoletano .
I più diffusi sono forse i Presepi tradizionali, di stampo napoletano appunto, che mettono insieme la vera e propria scena della Natività con un’ambientazione diversa da quella della Palestina di duemila anni fa, e con personaggi anacronistici e situazioni parimenti anacronistiche. Vi immaginate che la notte della Natività di duemila anni fa un pizzaiolo infornasse la pizza, naturalmente al pomodoro? O che un pescatore fosse intento al suo mestiere in un fiumicello o laghetto di carta stagnola? O che un salumiere vendesse insaccati in un paese dove il maiale è rigorosamente proibito? Ma in fondo sono forme di attualizzazione che rendono il Presepe più vicino ai nostri tempi.
Poi ci sono i Presepi spettacolari o curiosi, per le loro dimensioni o collocazioni o per i materiali utilizzati (un articolo QUI). Fatti ad esempio all’uncinetto, o di pane, con pezzi di orologio; dentro un autobus, in un estintore, in mare… Ce n’è per tutti i gusti, letteralmente, visto che ne esistono anche di cioccolata e di pane.
Infine, ci sono i Presepi che vogliono comunicare un messaggio. Di solito sono semplici perché non vogliono che l’idea che desiderano trasmettere venga offuscata dal dispiegamento di tecniche e di materiali. Ed eccoci a noi.
Un Presepe biblico

Claudia ha ideato un Presepe di grande sobrietà ma con un impianto geniale: un Presepe biblico. I libri della Scrittura vi sono disposti a mo’ di scala che conduce alla Natività. I libri della Scrittura poggiano solidamente sulla terra ma formano una scala che conduce sempre più in alto…
I singoli libri della Bibbia formano, uno dopo l’altro, una vera e propria scala che conduce alla Natività.

Guardate come siano abilmente disposti come gradini.

Vari personaggi salgono per la scala, sempre più in alto…

La scena della Natività poggia sul Vangelo di Giovanni, il Vangelo del Verbo incarnato. Il culmine della storia della salvezza.

Il significato è evidente: la Scrittura ci conduce a Cristo, al Cristo venturo della storia della salvezza, al Cristo presente nell’Incarnazione e nella Chiesa, al Cristo che verrà nella gloria alla fine dei tempi.
Claudia, complimenti per l’idea e per la realizzazione.