Trascorrono quattro anni da quando Babilonia ha imposto il suo giogo su Gerusalemme, lasciando sul trono i discendenti di Davide anche se come sovrani di uno stato vassallo. Adesso siamo nel luglio del 593 a.C., e il re Sedecia regna su Gerusalemme da quando lo ha messo sul trono Nabucodonosor, al posto del nipote Ioakin deportato in Babilonia con una parte della popolazione. Inizialmente Sedecia ha appoggiato i Babilonesi, ma da quando l’opposizione si è fatta più forte, dando preminenza al partito filo egiziano, Sedecia ha avallato quest’ultimo. La sua decisione segnerà la catastrofe del paese.
Un giogo di ferro: il testo
28 1In quell’anno, all’inizio del regno di Sedecìa re di Giuda, nell’anno quarto, quinto mese, Anania figlio di Azzùr, il profeta di Gàbaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo queste parole: 2«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io romperò il giogo del re di Babilonia! 3Entro due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio del Signore che Nabucodònosor, re di Babilonia, prese da questo luogo e portò in Babilonia. 4Farò ritornare in questo luogo – dice il Signore – Ieconia figlio di Ioiakìm, re di Giuda, con tutti i deportati di Giuda che andarono a Babilonia, poiché romperò il giogo del re di Babilonia».
La risposta di Geremia
5Il profeta Geremia rispose al profeta Anania, sotto gli occhi dei sacerdoti e di tutto il popolo che stavano nel tempio del Signore. 6Il profeta Geremia disse: «Così sia! Così faccia il Signore! Voglia il Signore realizzare le cose che hai predette, facendo ritornare gli arredi nel tempio e tutti i deportati da Babilonia in questo luogo!
7Tuttavia ascolta ora la parola che sto per dire ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo. 8I profeti che furono prima di me e di te dai tempi antichissimi predissero contro molti paesi, contro regni potenti, guerra, fame e peste. 9Quanto al profeta che predice la pace, egli sarà riconosciuto come profeta mandato veramente dal Signore soltanto quando la sua parola si realizzerà».
Il giogo spezzato
10Allora il profeta Anania strappò il giogo dal collo del profeta Geremia e lo ruppe; 11Anania riferì a tutto il popolo: «Dice il Signore: A questo modo io romperò il giogo di Nabucodònosor re di Babilonia, entro due anni, sul collo di tutte le nazioni».
Il profeta Geremia se ne andò per la sua strada.
Un giogo di ferro
12Ora, dopo che il profeta Anania ebbe rotto il giogo sul collo del profeta Geremia, la parola del Signore fu rivolta a Geremia: 13«Va’ e riferisci ad Anania: Così dice il Signore: Tu hai rotto un giogo di legno ma io, al suo posto, ne farò uno di ferro. 14Infatti, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io porrò un giogo di ferro sul collo di tutte queste nazioni perché siano soggette a Nabucodònosor, re di Babilonia».
15Allora il profeta Geremia disse al profeta Anania: «Ascolta, Anania! Il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare nella menzogna; 16perciò dice il Signore: Ecco, ti mando via dal paese; quest’anno tu morirai, perché hai predicato la ribellione contro il Signore». 17Il profeta Anania morì in quello stesso anno, nel settimo mese.
Un giogo di ferro: non si può arrestare il corso della Parola
Nel 597 ha avuto luogo una prima deportazione di notabili da Gerusalemme in Babilonia: membri della casa regale, profeti, sacerdoti, persone abbienti… tra i sacerdoti, anche il giovane Ezechiele, che eserciterà il ministero profetico in terra di esilio. Anche il tempio è stato depredato, e diversi arredi sono stati trasferiti presso Nabucodonosor.
Geremia, col suo giogo al collo, attesta che il giogo di Babilonia perdurerà. Ma il falso profeta Anania – i falsi profeti sono più apprezzati dai potenti e dalle masse, perché annunciano cose gradevoli – spezza questo giogo, a significare che Nabucodonosor sarà sconfitto.
Al gesto simbolico di Anania, Geremia risponde con un altro gesto altrettanto simbolico: si presenterà con un giogo di ferro che nessuno potrà spezzare. Perché dura come il ferro è la Parola del Signore, e come il martello che spacca la pietra, aveva già detto Geremia in 23,29… Nulla le può resistere. Non basta una pia illusione di una falsa pace per alterare la sua verità. Anche Anania desiderava la pace, ma una pace a basso costo, automatica, senza impegno né conversione. Non è quella la pace che dà il Signore, e che Geremia auspica.