
Oggi si compiono un anno e due mesi di guerra. Una guerra che doveva essere guerra lampo e che, come insegna la storia, si è trasformata in una lunga guerra di trincea.
Ancora pesanti combattimenti sono in corso all’interno di Bakhmut, mentre contro i sobborghi si scagliano quelli che lo stato maggiore ucraino definisce attacchi senza successo.
Mosca cerca di giustificare la guerra in Ucraina
Secondo il ministero della Difesa britannico, lo Stato russo sta lottando per mantenere la coerenza della narrazione che utilizza per giustificare la guerra in Ucraina.
Non ci saranno quest’anno, per motivi di sicurezza, le marce commemorative della Grande Guerra Patriottica del Reggimento Immortale. In realtà, secondo gli esperti di Londra, è molto probabile che le autorità temano che i partecipanti possano evidenziare la portata delle recenti perdite russe in Ucraina. Prigozhin, tra l’altro, ha messo pubblicamente in dubbio la presenza di «nazisti» in Ucraina, in contrasto con la giustificazione russa della guerra. Le autorità continuano a cercare di unire l’opinione pubblica russa attorno a miti degli anni ’40, sottolinea il rapporto. Il 12 aprile scorso l’agenzia di stampa statale Ria Novosti ha riportato documenti provenienti dagli archivi dell’Fsb (i servizi d’intelligence interni russi), che implicavano i nazisti nell’omicidio di 22.000 cittadini polacchi nel massacro di Katyn del 1940. In realtà, il responsabile era l’agenzia predecessore dell’Fsb, l’Nkvd, polizia segreta sovietica.
Prigozhin: obiettivi raggiunti, ora si fermi il conflitto
In un suo recente intervento Prigozhin, capo dei mercenari russi della Wagner, ha sottolineato che «per le autorità e la società in generale è necessario porre fine all’operazione militare speciale». La Russia, afferma, è riuscita a impadronirsi del Mar d’Azov e di gran parte del Mar Nero, ha conquistato buona parte di territorio ucraino e ha creato un corridoio terrestre verso la penisola di Crimea, annessa da Mosca nel 2014. Adesso è il momento di «fortificarsi e aggrapparsi con le unghie e con i denti ai territori che già possiede».
Prigozhin ha anche affermato che «la prossima controffensiva ucraina ha più probabilità di successo che di fallimento», ed ha avvertito che lo «Stato profondo» russo («una comunità di élite vicine allo Stato che operano indipendentemente dalla leadership politica») è attualmente in crisi a causa degli insuccessi dell’esercito della Federazione nel garantire una vittoria in tempi rapidi. Prigozhin ha accusato i membri di questo Stato profondo, inseriti nella burocrazia russa, di sabotare deliberatamente il successo russo nella guerra, per poter riprendere la loro vita privilegiata. Questi «nemici interni» spingeranno il Cremlino a fare gravi concessioni tradendo gli interessi russi, compresa la possibilità di restituire all’Ucraina il territorio ucraino occupato.
Secondo Isw (Institute for the study of the war), Prigozhin sta creando le condizioni per sfruttare un eventuale fallimento militare russo se la prevista controffensiva ucraina avrà successo.
Russia lancia reclutamento
Per sopperire alle perdite, il ministero della Difesa russo ha lanciato una nuova campagna per il reclutamento di volontari da inviare in Ucraina. Secondo l’Intelligence britannica, è”altamente improbabile che raggiunga l’obiettivo dichiarato dei 400 mila volontari. Pare che le autorità russe stiano cercando di ritardare il più a lungo possibile qualsiasi palese mobilitazione obbligatoria per ridurre al minimo il dissenso interno.
Forze russe mal preparate
Secondo l’Istituto per lo studio della guerra (Isw), l’ossessione di Mosca per le operazioni offensive tattiche ha lasciato le forze russe mal preparate per la prevista controffensiva ucraina. Le truppe russe continuano a favorire piccoli attacchi frontali per ottenere successi tattici in aree limitate del fronte, mentre le forze armate ucraine potranno esercitare pressioni su aree molto più ampie rispetto ai settori di attacco su cui si concentrano i comandanti russi. La maggior parte delle unità russe in importanti settori del fronte sono presidiate da militari mobilitati che non hanno esperienza nelle operazioni di difesa o nell’evitare un’offensiva meccanizzata multi-brigata. Inoltre, è improbabile che siano emotivamente preparati a rispondere a un simile attacco.
Le vittime civili
Ancora un attacco russo su Sloviansk nella regione di Donetsk, 4 morti che si aggiungono ai 15 morti, incluso un bambino di due anni, e i 24 feriti provocati da un attacco missilistico lanciato qualche giorno prima dalle forze russe sulla città.
A Kherson un civile è rimasto ucciso nel bombardamento russo sul mercato nel centro cittadino, altre tre in attacchi successivi. Due sono morti in un attacco russo sulla regione, tre nel Donetsk. L’Oblast di Donetsk, al confine con la Russia, è la regione dove si stanno verificando i combattimenti più feroci tra le forze russe e quelle ucraine.
In un raid su 6 comunità nell’oblast di Sumy è morta una donna. Vi sono stati registrati 165 attacchi con mortai, artiglieria e lanciagranate.
Autogol: la Russia si bombarda da sola
D’altra parte, come conferma il ministero della Difesa di Mosca, un caccia russo ha accidentalmente bombardato la città russa di Belgorod, una città di 370.000 abitanti a circa 40 km dal confine ucraino. Il governatore regionale Vyacheslav Gladkov ha dichiarato che l’esplosione ha lasciato un cratere largo circa 20 metri nel centro della città. Tre persone sono rimaste ferite e diversi edifici sono stati danneggiati. È in corso un’indagine.
Autogol bis: scontro a fuoco tra forze russe e mercenari Wagner
Secondo lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino, tra le forze armate russe e i miliziani del gruppo Wagner in Ucraina è avvenuto uno scontro a fuoco. A Stanytsia Luhanska, nell’oblast di Luhansk, una rissa tra i due gruppi si è trasformata in una sparatoria, causando vittime da entrambe le parti. Il rapporto delle forze armate di Kiev riferisce: ‘«Stanno cercando di scaricare l’una sull’altra la responsabilità dei propri errori di calcolo tattici e delle proprie perdite». L’oblast di Luhansk è stata occupata dalla Russia all’inizio di luglio 2022.
Scambio di prigionieri
Una buona notizia, fra tante deprimenti. Nell’ambito di un grande scambio di prigionieri per Pasqua, sono stati liberati altri 130 militari ucraini catturati dai russi. Lo scambio è avvenuto a scaglioni negli ultimi giorni. Veniamo anche a sapere che Russia e Ucraina sono prossimi ad effettuare un inedito scambio di prigionieri, con la formula «tutti per tutti». Lo ha detto il capo dell’intelligence di Kiev, Kirill Budanov. «Si tratta di un evento senza precedenza nella storia mondiale, nessuno lo ha mai fatto. Scambi di questo genere di solito avvengono dopo la fine delle ostilità».
Mosca accelera la russificazione
Il ministero della Difesa britannico ritiene che le autorità delle aree occupate dell’Ucraina stiano costringendo la popolazione ad accettare i passaporti russi. I residenti di Kherson sono stati avvertiti: se non accetteranno un passaporto russo entro il primo giugno prossimo, saranno deportati e le loro proprietà saranno confiscate. Mosca «sta probabilmente accelerando l’integrazione delle aree occupate dell’Ucraina nella burocrazia della Federazione per contribuire a dipingere l’invasione come un successo, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del 2024».
«Non arruolatevi, non è la nostra guerra»
L’esercito regolare russo e la compagnia di mercenari Wagner hanno cercato di arruolare migranti dall’Asia centrale per compensare le loro perdite sul campo di battaglia. Il Kazakistan ha esortato i suoi cittadini a non arruolarsi per combattere in Ucraina, sottolineando che non c’è nulla di romantico in questo e minacciando lunghe pene detentive, dai cinque ai nove anni di carcere. Il Kazakistan ha anche accolto con favore i russi in fuga dal servizio militare e ha chiesto una risoluzione diplomatica della guerra che rispetti il diritto internazionale.