
Un anno e 50 giorni di guerra. La tragica messe di vittime civili ucraine continua ad essere mietuta, per non parlare delle ingenti perdite di militari dall’una e dall’altra parte. Questo accade perché vengono bombardati gli edifici residenziali. Le forze russe hanno bombardato il villaggio di Dvorichna, nella regione di Kharkiv, uccidendo due civili. Altri due a Kherson dove sono stati colpiti un parco e una scuola.
Nelle ultime 24 ore le truppe russe hanno bombardato 102 insediamenti ucraini in otto regioni diverse, uccidendo tre civili e ferendone otto. L’esercito di Mosca ha utilizzato mortai, carri armati, artiglieria pesante, lanciarazzi Mlrs, sistemi missilistici antiaereo S-300, droni e aerei da combattimento. Danni a 62 infrastrutture civili. In un raid su Sloviansk, che ha sventrato un palazzo, sono almeno 11 le vittime civili, tra cui un bambino di 2 anni, e 21 i feriti.
Scambio di prigionieri

Lunedì scorso più di 200 soldati tra russi ed ucraini sono tornati alle loro case grazie a uno scambio di prigionieri. L’Ucraina è riuscita a rimpatriare cento (80 uomini e 20 donne) tra membri dell’esercito, della marina, della guardia nazionale e delle guardie di frontiera, alcuni dei quali malati o gravemente feriti. Il Comando di coordinamento ucraino per il trattamento dei prigionieri di guerra ha affermato che quasi la metà di loro hanno gravi ferite, malattie o sono stati torturati.
Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato, invece, che sono stati liberati 106 soldati russi che, secondo Mosca, si trovavano in pericolo di vita.
Bakhmut

Secondo il think tank statunitense Isw (Institute for the Study of War, l’esercito russo continua ad avanzare su Bakhmut, con progressi marginali intorno alla città, ma sta subendo perdite significative.
Le truppe ucraine che difendono Bakhmut, sono invece riuscite ad allontanare i russi dalla strada utilizzata per ricevere rinforzi e rifornimenti, e resistono all’avanzata russa nella parte occidentale della città.
Questo, benché la Russia abbia intensificato, secondo l’Intelligence del ministero della Difesa britannico, la sua offensiva contro Bakhmut grazie a una migliore cooperazione tra il ministero della Difesa russo e il gruppo Wagner. “I gruppi d’assalto Wagner continuano a guidare l’offensiva principale attraverso il centro della città, mentre le truppe aviotrasportate russe hanno rinforzato alcune unità Wagner dai fianchi nord e sud dell’operazione”.
Secondo l’Istituto per lo studio della guerra (Isw), l’esercito russo non è più in grado di condurre operazioni offensive simultanee in più direzioni e sta concentrando i suoi sforzi sulla città di Bakhmut.
Record di chiamate dei soldati russi che vogliono arrendersi
Nel settembre 2022 è stato lanciato il servizio «Voglio vivere» per i soldati russi che volgiono arrendersi. Lo scorso marzo, secondo il governo di Kiev, sono state registrate più di 3.000 chiamate, oltre il doppio rispetto alle precedenti cifre mensili. L’aumento dei contatti per la resa, dicono le autorità, potrebbe essere collegato alla controffensiva ucraina attesa prima dell’estate per riconquistare i territori occupati dai russi.
Prigozhin consiglia di cessare la guerra
Yevgeny Prigozhin, il capo dei mercenari russi della Wagner, propone al presidente russo Vladimir Putin di cessare la guerra in Ucraina e concentrarsi sul consolidamento della presenza russa nelle aree occupate. Così scrive su Telegram: «Per le autorità [della Federazione Russa] e per l’intera società, è necessario porre una qualche forma di coraggioso punto finale all’operazione militare speciale. L’opzione ideale è di annunciare la fine dell’operazione militare speciale e informare tutti che la Russia ha raggiunto gli obiettivi previsti. E in un certo senso li abbiamo veramente raggiunti. Abbiamo abbattuto un gran numero di soldati delle Forze armate ucraine e possiamo dire che il nostro compito è stato completato».