Briciole di storia alvernina (48). Prosegue la serie dei tondi del Dormitorio (1539)

Tondi del corridoio guardianale
S. Antonio da Padova, Corridoio guardianale (1539). Foto di Alessandro Ferrini

Gerino da Pistoia aveva lasciata incompleta la serie di affreschi che aveva portato avanti in due distinte campagne, nel 1500 e nel 1509. A distanza di un trentennio, nel 1539, l’opera viene proseguita (non tanto felicemente) da ignoti pittori che con altri 14 tondi completano gli affreschi del corridoio S. Francesco o guardianale. L’esecuzione non è al livello di Gerino e neppure di quello del suo aiutante Giovan Battista da Pistoia. Intanto, prende campo una più rigida riforma francescana.

Agosto 1536: Visita ducale

Visita la Verna Alessandro I Duca di Firenze (Vitale MS p. 312).

1536: Si termina il loggiato

Si termina il loggiato della chiesa grande (Memoriale f. 5 r.).

1537: porta laterale della chiesa grande

Si apre la porta laterale della chiesa grande; si rilega e si minia “el libro delli invitatorj” (Memoriale f. 5r).

1538-39: statua di S. Francesco nella cappella della Croce

Un tabernacolo con statua di S. Francesco Stigmatizzato sostituisce nella cappella della Croce la pittura giottesca rappresentante l’aggressione diabolica a S. Francesco sul Precipizio (Memoriale f. 5 v.; Miglio p. 56; 266).

1539: Prosegue la serie dei tondi di Santi e Beati francescani nel corridoio guardianale

San Bonaventura (1539). Corridoio guardianale. Foto di Alessandro Ferrini

Pittori sconosciuti completano con “quatordici sancti dipinti” nel corridoio guardianale la serie dei Santi e Beati iniziata da Gerino da Pistoia (Memoriale f. 5 v.).

Si confronti con un tondo di Gerino da Pistoia nello stesso corridoio:

Gerino da Pistoia, Martiri del Marocco (1500). Corridoio guardianale. Foto di Alessandro Ferrini

Si prepara la Riforma alla Verna

15 maggio 1541: Capitolo Provinciale

Si celebra alla Verna il Capitolo Provinciale (Pulinari p. 111 n. 281). In questo Capitolo e nel successivo (Verna 1543) nasce in Toscana una Custodia Riformata, che sarà poi approvata da Gregorio XIII (1576) e Clemente VIII (1596).

“Dall‘anno 1532, molti Osservanti Toscani spinti dallo zelo di una maggiore perfezione, aspiranti ad una vita più rigida e all‘osservanza perfetta della regola, crebbero ogni giorno di numero in queste nostre parti. Perciò in questo anno e nel predetto Capitolo celebrato alla Verna, chiesero che dal Ministro Provinciale e dai Padri Definitori fossero loro assegnati luoghi particolari, secondo la Bolla di Clemente VII Som. Pontef., Data nello stesso anno dall‘Incarnazione del Signore 1532, 16 Calen. Xbre, del suo Pontif. An. Nono, incip. In Suprema militantis, che per esteso riferisce Wadd. Tom. 8, an. Cit. n. 21: e secondo lo Statuto del Capitolo Generale celebrato a Nizza nell‘anno 1535, in cui potessero vivere da Riformati.

Furono dunque assegnati tre Conventi, di S. Maria Fontis Castelli presso Montepulciano, di S. Francesco fuori Floriano, e di S. Maria o S. Francesco, di Cerbaiolo a Pieve S. Stefano. I quali poi, come diremo del loro luogo, moltiplicati, si fusero in una Provincia di Toscana” (Terrinca p. 2 § 4).

1543: nuovo Capitolo provinciale alla Verna

“In questo anno i Padri della Provincia Fiorentina, il giorno 23 Aprile riuniti in Capitolo nel sacro Monte della Verna… chiesero, secondo il Decreto di Clemente VII… che fosse dato loro uno come Custode, che li visitasse, ammonisse, correggesse e mantenesse nella detta più stretta osservanza della regola ecc.; e ottennero come Primo Custode A.R.P. Francesco di Arezzo; uomo pio, dottissimo, celeberrimo in tutta Italia come Predicatore e provato prudenti regimine, già avendo svolto funzioni di Ministro Provinciale, Custode dei Custodi, e inoltre Definitore; il quale pertanto vollero di nuovo Ministro l‘anno 1551 e poi 1559 (Terrinca p. 9 § 2).