Prendete una serie tv americana contemporanea, ma di quelle noiose, togliete i telefonini, i televisori, le macchine, gli abiti moderni, altre cosette, e avrete… The Chosen (Il Prescelto), una brutta, ma più che altro tediosa, serie tv su Gesù e i suoi discepoli. O meglio: sui discepoli e su Gesù, visto che la scelta registica – e questa è una delle poche cose positive che ho potuto apprezzare – è quella di mostrarci Gesù dal punto di vista dei futuri discepoli man mano che entrano in contatto con lui.
Arrivata alle ventidue dopo aver più o meno seguito la prima puntata, pensavo di poter abbandonare la tv: macché! c’era una seconda puntata… non ne potevo più. È solo il dovere che mi ha tenuta inchiodata in poltrona sbadigliando e augurandomi di giungere presto alla fine della tortura.
The Chosen: una tortura
Tortura? Sì. Non esagero. È ovvio che i romanzi e le sceneggiature infiorettino i testi biblici con elementi interpretativi o fantasiosi: altrimenti avremmo una trama, ma non un racconto, dato che, come quasi tutto il resto delle narrazioni bibliche, anche i Vangeli sono molto scarni. Ma quando si cade nell’assurdo…
Spiegatemi perché nella Palestina di duemila anni fa ci dovevano essere scommesse illegali sui combattimenti clandestini, come in un episodio di Walker Texas Ranger. Perché ai Romani doveva interessare se in Galilea si pescava di sabato, quando l’Impero si è sempre tenuto lontano dalle questioni religiose dei popoli sottomessi? Ditemi se a Cafarnao, un villaggio di non più di 1000 – 15000 persone, ci poteva essere un Quartiere Rosso – che significa, un quartiere a luci rosse?
Perché tutti quei Romani, visto che la Galilea era amministrata direttamente da Erode Antipa, che aveva le proprie guardie? Ma forse non sono stata abbastanza attenta e qualcosa mi è sfuggito, E perché i Romani se ne vanno sempre in giro vestiti da parata, secondo lo stereotipo dell’immaginario popolare, quando l’intento di questa serie sembra essere quello di mettere in risalto l’ordinarietà delle situazioni in cui si presenta il messaggio cristiano? Perché tutti parlano come se fossero negli anni Duemila dopo Cristo? Va bene attualizzare, ma quando si perde di vista l’epoca di riferimento…
Magari, qualcuno mi dica perché nel doppiaggio italiano i personaggi si diano del Voi, quando è noto che nell’antichità classica e biblica si dava del Tu anche all’imperatore. Potrei anche aggiungere che l’uso del plurale Voi, indirizzato all’autorità, pare che si origini a partire dal 293 d.C., quando con la nascita della Tetrarchia per opera di Diocleziano l’autorità imperiale non solo si sdoppia ma si quadruplica (nelle persone di due Augusti e due Cesari) per cui diviene plurale, ed ecco nascere il Voi… ma questa è una sottigliezza, basti sapere che al tempo di Gesù esisteva solo il Tu per rivolgersi ad un altro!
E non è neppure vero che non esistesse una serie tv su Gesù. L’indimenticabile Gesù di Zeffirelli, nato per la tv con un cast fenomenale di attori internazionali, dove lo mettiamo? E la miniserie Jesus della Rai del 1999, con partecipazione Usa alla produzione e cast internazionale? Benché all’epoca non mi fosse piaciuta affatto, adesso la devo rivalutare alle stelle…
The Chosen: i personaggi
Ma, soprattutto, l’irrilevanza, la noia della situazione dei personaggi che non hanno niente da dirci. San Pietro indebitato come giocatore d’azzardo? Mah… Un Matteo, che faceva un mestiere duro come quello del pubblicano, sarebbe stato così scemotto? Mah…
La scelta di presentare la Maddalena come un’indemoniata poteva essere vincente, perché nessun evangelista la considera come una prostituta, questo è un equivoco in cui sono caduti i Padri della Chiesa latini confondendola con la peccatrice di Luca. Ad ogni buon conto, in The Chosen è anche prostituta, così non ci si sbaglia. Il suo dramma mi sembra presentato in modo superficiale, ma forse non sono stata abbastanza attenta.
Nicodemo: non so cosa pensarne, dovremo aspettarne gli sviluppi nelle puntate successive. Ma il fatto di aver visto l’attore interpretare il capo tribù di Stargate non mi aiuta a prenderlo sul serio – compresa la moglie, che pare la Signora in giallo…
Gli altri mi sembrano tutti uguali; è vero che sono prosopagnostica ovvero ho grosse difficoltà a riconoscere e ricordare i volti, ma non ne riconoscerei neppure uno, non solo dalle caratteristiche fisiche, ma in quanto personaggi. Forse non sono stata abbastanza attenta.
Un’avvertenza. Ho buttato giù queste poche righe a caldo, come reazione immediata a un programma soporifero. Può darsi che in seguito riveda la mia opinione. Ve lo farò sapere. Ma non credo…