Mare Nostrum. Piccole tartarughe nascono

Caretta Caretta. Di Strobilomyces – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=719666

Non solo la foca monaca ha fatto una ricomparsa in grande stile nel nostro mare (l’articolo QUI). Continuano anche le nidificazioni e le nascite delle grandi tartarughe marine, della specie Caretta Caretta, sulle nostre spiagge.

Quest’anno la nidificazione della tartaruga marina, che ha ripreso a frequentare le spiagge toscane dal 2013, ha seguito un andamento del tutto nuovo. Le tartarughe hanno nidificato nella parte più settentrionale della Toscana, a Marina di Massa e a Marina di Pietrasanta. Poi, a sorpresa, si sono scoperte le tartarughine nate in una spiaggia del comune di Marciana all’isola d’Elba, anche qui, per la prima volta, sul versante settentrionale dell’isola (spiaggia di Sant’Andrea).

Nascono fra asciugamani, ombrelloni e poltrone a sdraio, sbucano dalla sabbia e si affrettano verso il bagnasciuga, in spiagge antropizzate che le possono disorientare; per questo ci sono, al loro servizio, gli avvistatori di tartarughe (Tartawatchers), che fanno la guardia ai nidi, li mettono in sicurezza e indirizzano i piccoli verso il mare, se ne hanno bisogno.

Ad esempio, intorno all’una di notte, su una spiaggia di Castel Volturno, a solo 500 metri dal lido dove si era appena svolto il concerto di Jovanotti, una trentina di piccoli sono emersi dalla sabbia e si sono avviati verso il mare. La vita di queste tartarughe, piccole e grandi, è minacciata dall’antropizzazione, e richiede la nostrta attenzione, per il rispetto che dobbiamo alla Casa comune.

La Caretta Caretta

Tracce di tartaruga dopo la deposizione delle uova.
Di Daiju Azuma – Opera propria, CC BY-SA 2.5,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=549290

Stiamo parlando della Caretta Caretta, la specie di tartarughe marine più diffusa nel Mediterraneo, ma presente anche nel Mar Nero e negli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano.Come tutte le tartarughe, è un rettile, anche se siamo abituati a pensarla più simpaticamente: pelle squamosa, sangue freddo… Ma se pensate che questo corrisponda ad insensibilità e noia, guardate QUI in un filmato come una simpatica tartarughina terrestre si accanisce dietro una pallina…

La Caretta Caretta depone le uova dalla fine di maggio a metà agosto, previa perlustrazione delle spiagge. Nella fase di nidificazione, le uova sono seppellite nella sabbia asciutta a più di 50 cm. di profondità. Una tartaruga può deporre 400 uova in tre diversi tempi, a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro. Poi trascorreranno tre anni prima che la tartaruga madre torni a nidificare.

Le uova restano nella sabbia per 55 giorni, incubate dal sole. È la temperatura a determinare il sesso dei nascituri: le uova che si trovano a temperature maggiori di 29°C daranno origine alle femmine, al di sotto di tale temperatura nasceranno maschi. 

I nuovi nati si dirigono subito in mare; le femmine torneranno sulla terra ferma dopo 30 anni per riprodursi. In un video QUI, la nascita delle tartarughine a Lampedusa e la corsa verso il mare. Lì rimarranno, di tanto in tanto emergendo dall’acqua con la punta del naso per respirare.

Dove precisamente trascorrano i primi anni di vita è un mistero che i biologi non sono ancora riusciti a risolvere; solo dopo parecchio tempo, quando avranno raggiunto delle dimensioni tali da metterle al riparo dai predatori, fanno ritorno alla costa. Io personalmente ne ho vista una, tanti anni fa, che bordeggiando bordeggiando era arrivata nel punto in cui mi trovavo. Poteva avere forse un anno di età. Non sembrava affatto spaesata; dopo poco se ne andò costeggiando la spiaggia.Una esistenza strana quella delle tartarughe marine, che l’istinto le porta a trascorrere prevalentemente in solitudine, nella maestosità delle acque.