Viaggio nella Bibbia: il ciclo dell’esodo. Il Tabernacolo del deserto

Tabernacolo
Pianta del Tabernacolo. Codex Amiatinus, fol. 2v – 3r, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=95148086

Quello di Tabernacolo (in ebraico מִשְׁכַּן ‎ miškan ), letteralmente “luogo di dimora”, è il termine principale utilizzato dalla corrente sacerdotale per descrivere la tenda-santuario del deserto. Il termine ha la stessa radice di Shekhinah, la parola che esprime l’attendarsi di Dio fra gli uomini, la Presenza che in qualche modo prende dimora nel Tabernacolo. Questo nome non si trova letteralmente nella Bibbia, ma ricorre nella letteratura rabbinica.

Circa 400 versetti sono dedicati alla sua forma e ai suoi arredi, con una descrizione molto più dettagliata di qualunque altra riguardi nella Bibbia ebraica e in altri antichi scritti del Vicino Oriente. Il Tempio di Salomone e i suoi arredi sono descritti in solo 70 versetti in 1 Re 6 e 7.

La struttura del Tabernacolo

L’Esodo descrive il Tabernacolo come una stanza ampia, con apertura rivolta a est (26,18-22). Le assi ( qrš ) sono di legno di acacia, alte 10 cubiti e larghe 1 ½ cubito (26,15-17), 20 su ogni lato lungo (nord e sud) e sei sul retro (ovest), creando una struttura di circa 30 cubiti (13,7 metri) di lunghezza e 10 cubiti (4,6 metri) sia in larghezza che in altezza. Questa struttura è coperta con due pezzi di lino, e una copertura esterna di pelle rossa (26,1-14).

All’interno del Tabernacolo c’è una tenda divisoria. Nella stanza sul retro, il Santo dei Santi (Kodesh Hakodashim), dimora l’Arca dell’Alleanza (26,33). Nel Santo (Echal, santuario), davanti al Santo dei Santi, si trova l’altare dell’incenso (30,1-10), la Tavola dei pani della presentazione (25,23-30) e una Menorah (25,31-39). Il Tabernacolo si apre al centro di un ampio cortile (27,9-19), che misura 100 cubiti di lunghezza e 50 cubiti di larghezza, e in cui si trovano il Mare di Bronzo, cioè la conca per le abluzioni rituali (30,17-21), e il grande altare sacrificale (27,1-8).