Filone d’Alessandria usa il Decalogo come titoli sotto i quali riassume quasi tutti i comandamenti della Torah. È anche il primo a fare una suddivisione del Decalogo in due parti, basate rispettivamente sulla pietà e sulla giustizia, da lui considerate le principali virtù dell’antico giudaismo:
«Inoltre, le dieci parole su di essi, ordinanze divine nel senso proprio della parola, sono divise equamente in due serie di cinque, la prima comprendente i doveri verso Dio, e l’altra i doveri verso gli uomini» (Suo. 168 ).
Quattro secoli dopo, Agostino di Ippona (354–430 d.C.) cristianizzò il Decalogo adattandone la suddivisione alla dottrina della SS. Trinità e assegnando ai doveri “verticali” solo questi tre:
1. Non adorare altri dei o creare idoli;
2. Non abusare del nome di Dio;
3. Osservare il sabato.
Questi comandamenti simboleggiavano la triplice natura di Dio come Padre, Figlio e Spirito Santo. I restanti sette riguardavano il comportamento verso gli uomini, e questo divenne il modo standard dell’enumerazione dei Dieci Comandamenti nella Chiese cattolica, mantenuta nella Chiesa luterana. Le altre Chiese protestanti, invece, scorporano il divieto di idolatria dal 1° Comandamento, ed unificano gli ultimi due in un solo Comandamento consistente nel divieto di desiderio dei beni altrui.
Le diverse suddivisioni del Decalogo
Comandamento | Nel cattolicesimo | Nel protestantesimo |
Io sono il Signore tuo Dio. Non avrai altri dei davanti a me. | 1° comandamento | 1° comandamento |
Non ti farai un idolo […]. | Assorbito dal 1° | 2° comandamento |
Non fare uso indebito del nome di Dio | 2° comandamento | 3° comandamento |
Ricorda il giorno del sabato. | 3° | 4° |
Onora il padre e la madre | 4° | 5° |
Non ucciderai. | 5° | 6° |
Non commetterai adulterio. | 6° | 7° |
Non ruberai. | 7° | 8° |
Non dirai falsa testimonianza. | 8° | 9° |
Non desidererai la casa del tuo prossimo; non concupirai la moglie del tuo prossimo | 9° e 10° | 10° |
Sarebbe tuttavia da precisare che, quando quindici testi biblici (sopratutto in Esodo e Deuteronomio) parlano di due tavole, con tutta probabilità si riferiscono all’usanza degli antichi trattati del Vicino Oriente, dicui venivano fatte due copie complete: una per il sovrano, l’altro per il vassallo. È quindi del tutto possibile che nell’immaginario biblico ognuna delle due tavolette contenesse l’intero Decalogo.