
Poiché non solo la Bibbia, ma anche le memorie di molti altri popoli conservano il ricordo di un diluvio universale, cioè di una colossale inondazione che ha sommerso la terra, è logico chiedersi che cosa le storie del diluvio conservino di realmente accaduto.
Un tema comune all’umanità. Che cosa c’è di storico?
Nel 1929, alcuni scavi condotti in Mesopotamia trovarono tracce di una imponente inondazione avvenuta verso il 3.500 a.C. fra il Tigri e l’Eufrate, in una zona di circa 90.000 km2. Il fango, però, non raggiungeva neppure la cima delle colline. Nessuno più sostiene che il diluvio“universale”sia consistito in una inondazione totale, ma si riconosce che possa aver riguardato l’area abitata dagli uomini, oppure solo la zona che interessava l’agiografo, quella in cui si svilupperà la storia del popolo eletto.
L’ipotesi di una inondazione colossale non spiega però come mai un ricordo del diluvio si trovi presso moltissimi popoli.
Ecco allora una seconda ipotesi: il tema del diluvio deriva dai terrori e dalle pene che le ere glaciali e interglaciali (alluvionali, dovute al disgelo) hanno lasciato imprimendo profonde tracce nell’umanità primitiva. Quasi tutti i popoli della terra hanno il ricordo di immani alluvioni: si conoscono almeno 68 racconti di diluvi (13 in Asia, 4 in Europa, 5 in Africa, 9 in Oceania, 37 nelle Americhe).
Il più noto di tutti, come vedremo, è contenuto nell’XI tavoletta dell’epopea di Gilgamesh, ma nella cultura europea è noto il mito classico di Deucalione e Pirra, protagonisti della versione greca del racconto del diluvio universale.
Storie del diluvio: Deucalione e Pirra

Il mito sul diluvio che più ci è vicino culturalmente è sicuramente quello di Deucalione e Pirra, due anziani coniugi, una coppia pia ma senza figli. Gli dei li preservarono dal diluvio per far rinascere da loro l’umanità.
Secondo una versione rappresentata dalle Fabulae di Igino, essi, come premio per la loro virtù, avevano il diritto di vedere esaudito un loro desiderio: avere con loro altre persone. Zeus consiglia loro di gettare delle pietre dietro la schiena. Quest, non appena toccano terra, si mutano in persone, in uomini quelle scagliate da Deucalione, in donne quelle scagliate da Pirra.
Secondo il racconto contenuto nelle Metamorfosi di Ovidio (I, vv. 347-415), i due consultano l’oracolo di Temi, che indica di lanciare dietro di loro «le ossa della grande madre». La Grande Madre è la Terra, e le ossa della Terra sono le pietre, quindi se le lanciano dietro le spalle e queste si tramutano in uomini e donne. Il mito li colloca nell’Epiro, sull’Etna o in Tessaglia.
Il mito più vicino alla versione biblica è, però, quello contenuto nell’XI tavoletta dell’epopea di Gilgamesh.
Storie del diluvio: Testi cuneiformi




