Lettura continua della Bibbia. Isaia 54: La sposa del Signore

Sposa del Signore
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Isaia 54 1Esulta, o sterile che non hai partorito,
prorompi in grida di giubilo e di gioia,
tu che non hai provato i dolori,
perché più numerosi sono i figli dell’abbandonata
che i figli della maritata, dice il Signore.

2Allarga lo spazio della tua tenda,
stendi i teli della tua dimora senza risparmio,
allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti,
3poiché ti allargherai a destra e a sinistra
e la tua discendenza possederà le nazioni,
popolerà le città un tempo deserte.

4Non temere, perché non dovrai più arrossire;
non vergognarti, perché non sarai più disonorata;
anzi, dimenticherai la vergogna della tua giovinezza
e non ricorderai più il disonore della tua vedovanza.
5Poiché tuo sposo è il tuo creatore,
Signore degli eserciti è il suo nome;
tuo redentore è il Santo d’Israele,
è chiamato Dio di tutta la terra.
6Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?
– dice il tuo Dio.
7Per un breve istante ti ho abbandonata,
ma ti raccoglierò con immenso amore.
8In un impeto di collera
ti ho nascosto per un poco il mio volto;
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,
dice il tuo redentore, il Signore.

La sposa del Signore

Il profeta si rivolge ancora una volta a Sion, riprendendo l’immagine della sposa del Signore. Per il tipico paradosso divino, la sterilità si muta in fecondità anche quando le speranze umane sono nulle. L’immagine della tenda riporta anche ai tempi antichi, ad Abramo e a Sara, quando la promessa di una numerosa figliolanza era tanto importante. La donna sterile, la vedova sono figure senza speranza, figure di debolezza sociale e di disonore: ma Dio stesso è la speranza dei disperati.

Se può accadere che l’uomo ripudi la donna della sua giovinezza, questo non può avvenire con il Signore. Solo apparentemente l’ha abbandonata per un istante, ma la sua ira per l’infedeltà di lei è solo un volto dell’amore. Come ci ricorda Abramo Heschel, l’ira di Dio non è il contrario dell’amore: è, invece, il contrario dell’indifferenza. Dio si adira perché ama e vuole il bene dell’altro… la sua ira non è altro che uno strumento del suo amore.

Un patto cosmico

9Ora è per me come ai giorni di Noè,
quando giurai che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;
così ora giuro di non più adirarmi con te
e di non più minacciarti.
10Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace,
dice il Signore che ti usa misericordia.

Il riferimento a Noè ha un valore preciso: l’alleanza noachica (Genesi 9) era stata stretta da Dio con tutti i popoli della terra, rappresentati da Noè e dai suoi figli, ma non solo; era stata stretta anche con l’intera natura, un patto cosmico di cui l’arcobaleno rappresenta il bellissimo simbolo. Osea 2 già aveva ripreso questa immagine del patto cosmico in chiave nuziale, nella sponsalità di Dio con Israele sposa infedele del Signore ma amata nonostante tutto. Questa ripresa di Genesi e di Osea è conforme alla visione universalistica del DeuteroIsaia.

Come pietre preziose

11Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.
12Farò di rubini la tua merlatura,
le tue porte saranno di berilli,
tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.
13Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;
14sarai fondata sulla giustizia.

Tuttavia, Sion rimane al centro del patto di pace del Signore con l’umanità. Le pietre preziose sono simbolo di una realtà più preziosa di tutto il resto: la conoscenza di Dio. Dio lo farà perché è onnipotente: se permette che si forgi una spada, può anche fermarla.