Un ricordo di Leonard Nimoy / il signor Spock di Star Trek

Spock

Dieci anni fa, il 27 febbraio 2015, se ne andava davvero in cielo tra le stelle Leonard Nimoy, l’attore che per quasi 50 anni, dal lontano 1966, aveva rappresentato nell’immaginario popolare il mitico Spock, Ufficiale scientifico e Primo Ufficiale a bordo dell’Enterprise, con la caratteristica di essere metà umano e metà vulcaniano, un essere tra due mondi quindi, diviso tra ragione e sentimento a tutto vantaggio, almeno formalmente, della prima. Proprio per questa ambiguità continuamente repressa ma non sempre dominata è lui il personaggio carismatico della serie televisiva e filmica: solo tre stagioni della serie classica (1966-1969), che però hanno fatto furore, e sei film, oltre alla partecipazione ad un film di nuova generazione in cui interpreta uno Spock anziano.

Inutile cercare di sganciarsi dalla parte: aveva recitato in più di 50 fra film e telefilm prima del successo di Star Trek e in un’altra trentina dopo, ma per tutti è sempre rimasto il freddo, impassibile, irreprensibile signor Spock… Per non smentirsi, queste sono le ultime parole dell’attore rivolte su Twitter ai suoi fans:

«La vita è come un giardino: i momenti perfetti possono essere vissuti, ma non conservati, tranne attraverso i ricordi. Lunga vita e prosperità».

Il saluto vulcaniano di un anziano Nimoy. Di Gage Skidmore from Peoria, AZ, United States of America – Leonard NimoyUploaded by maybeMaybeMaybe, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=22896816

Nimoy collaborò attivamente alla costruzione dell’universo Trek per quanto riguarda la cultura vulcaniana. Sua ad esempio fu l’idea della presa vulcaniana, una tecnica marziale non violenta che premendo su una spalla fa piombare l’avversario nell’incoscienza.

La frase “Live long and prosper” è il suo tradizionale saluto vulcaniano, che poi è una benedizione biblica, perché Nimoy era figlio di ebrei ucraini di lingua yiddish e serbava memoria delle proprie radici tanto che il non meno famoso gesto vulcaniano di saluto lo prese direttamente dalla liturgia sinagogale: è il gesto che accompagna la benedizione sacerdotale. Sarebbe stato proibito guardarlo, ma da piccolo vi aveva dato una sbirciatina…

Persona intelligente e creativa, si è cimentato anche nella regia, nella poesia e nella fotografia, con buoni risultati. Una confidenza: io possiedo un suo libro di fotografie artistiche da lui autografato. Avrei potuto anche acquistarne uno con la frase autografa “Live long and prosper”, ma sarebbe venuto a costare troppo. Quasi quasi me ne pento.