
Sicuramente, quello di Sion è uno dei nomi più noti della Bibbia, un nome che anche i cristiani hanno ereditato dall’antico Israele, magari senza sapere bene che cosa significhi. Chiaramente, è un nome di luogo: ma a che cosa si riferisce precisamente? E perché compare nell’espressione «Figlia di Sion»?
Il monte Sion

Geograficamente, il Sion è un monte. Con il nome di questo monte è conosciuta un’altura, la rocca orientale, immediatamente fuori dalla Città Vecchia di Gerusalemme. È circondata a est e a sud dalla valle del fiume Hinnon, detta Geenna, ad ovest dal Tyropeon. È un luogo popolato originariamente dai Gebusei, e conquistato verso l’anno 1000 a.C. da David che ne fece la sua cittadella, denominata appunto la Città di David (2Sm 5,6-9). Col tempo, già in età precristiana, per monte Sion si intese invece il colle occidentale, il più elevato.
Per estensione, il nome viene riferito anche all’intera città di Gerusalemme e poi anche a tutta la Giudea. Similmente, l’espressione «figlia di Sion», o anche «vergine figlia di Sion» come pure «figlia di Gerusalemme», sono sinonimi e sono personificazioni per indicare la città di Gerusalemme.
Esulta Figlia di Sion

Secondo il modo semitico di esprimersi, le nazioni e le città sono personificate in figure femminili che ne portano il nome, ad esempio «Figlia di Babilonia» per indicare il popolo babilonese. Per cui l’espressione «Figlia di Sion» equivale ad «abitanti di Sion» e alla città stessa di Gerusalemme, così denominata dalla sua parte più importante.
Profeticamente, poiché l’antica Gerusalemme è prefigurazione della nuova, nella figlia di Sion i cristiani riconoscono la Chiesa (cfr. Is 62,11: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede”»).
Nell’interpretazione cristiana, Figlia di Sion, in quanto vergine, sposa e madre, è chiamata Maria, la vergine madre di Gesù. Dall’angelo viene salutata «Gioisci, Maria» (Lc 1,28) con lo stesso verbo all’imperativo che nel profeta Sofonia viene rivolto alla figlia di Sion: «Rannî / Chaire / Grida di gioia»… «il Signore re d’Israele è in mezzo a te» (Sof 3,14-15). Maria è la nuova Figlia di Sion che attende il compimento della promessa divina e accoglie il Redentore.
Valore teologico e spirituale

Il nome Sion ricorre con maggiore frequenza nei testi profetici e poetici. Lo incontriamo per la prima volta in 2Sm 5,7 ove si parla della conquista davidica dell’antica città dei Gebusei, conosciuta al tempo di Abramo col nome di Salem, ma poi lo riscontriamo diffusamente nei Salmi e nei profeti come Isaia, Geremia, Michea, Zaccaria, Gioele. Lo incontriamo in contesti tragici, come nelle Lamentazioni, ma anche in contesti gioiosi, ove Sion / Gerusalemme rappresenta il cuore della storia della salvezza, la santa città della giustizia e della pace di cui tutti coloro che cercano la volontà di Dio sono cittadini. Ecco un testo fondamentale di Isaia:
Isaia 2
2 Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà eretto sulla cima dei monti
e sarà più alto dei colli;
ad esso affluiranno tutte le genti.
3 Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci indichi le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
4 Egli sarà giudice fra le genti
e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri,
le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada
contro un altro popolo,
non si eserciteranno più nell’arte della guerra.
Salmi
Cito anche un salmo per tutti:
Salmo 86
1 Le sue fondamenta sono sui monti santi;
2 il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
3 Di te si dicono cose stupende,
città di Dio.
4 Ricorderò Raab [l’Egitto] e Babilonia fra quelli che mi conoscono;
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: tutti là sono nati.
5 Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro è nato in essa
e l’Altissimo la tiene salda».
6 Il Signore scriverà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
7 E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
Sion compare, quindi, come la speranza e la città madre non solo di Israele ma di tutte le genti.