Lettura continua della Bibbia. Atti: Simon Mago

Simon Mago
Simon Mago offre denaro a S. Pietro. Di Liberale da Verona (c.1445-c.1526) – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=91870578

Con il capitolo 9 rientrerà in scena Saulo, il grande protagonista della seconda parte degli Atti. Nel frattempo, nel capitolo 8, leggiamo invece della diffusione della Chiesa in Samaria. Non in una sola città, ma in una intera regione, lungo la strada… È così che lo Spirito muove i passi del Vangelo.

Filippo sulla strada del Vangelo

Il rapido protagonista del capitolo 8 (quello umano, perché quello divino, lo sappiamo, è lo Spirito) è un personaggio minore, Filippo, un altro dei sette diaconi. È lui che esprime prima degli altri la crescita del Vangelo oltre i confini di Gerusalemme. È lui che ci porterà dapprima a nord di Gerusalemme, poi a sud, sulla strada di Gaza, per poi risalire lungo la costa, nelle città che un tempo erano state filistee, fino a Cesarea città romana. Una lunga strada, dunque. È il Vangelo portato nelle periferie della vita, quella Chiesa in uscita di cui parla papa Francesco…

Le realtà cui si fa vicino Filippo, infatti, sono sempre più distanti dal centro di gravità dell’ebraismo. Prima i samaritani, poi addirittura un’etiope; non solo: questo etiope, un pagano che si è avvicinato alla religione di Israele, porta in sé, almeno nel suo titolo, una realtà di menomazione.

Filippo in Samaria

La Samaria è un mondo a parte rispetto alla Giudea. Nata come Regno del Nord per scissione dal regno di Giuda nel 931 a.C., perdurò come stato autonomo fino al 721 a.C., quando fu conquistata dagli Assiri. I giudei accusavano i samaritani di praticare segretamente l’idolatria; adoravano Dio sul monte Garizim, a seguito dello scisma anche religioso da Gerusalemme. Tra i due popoli, pur strettamente apparentati, vigeva un rapporto di inimicizia reciproca. Ora invece, nel nome di Cristo, le differenze sono superabili e superate. Ma non tutti comprendono la natura di questo dono…

Simon Mago (8,5-25)

«Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva».

La città gioisce per quello che vede: «Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. E vi fu grande gioia in quella città».

Ma questo attira l’attenzione di un nuovo personaggio, abitante di quella città: Simone il Mago.

«V’era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia». «Anche Simone credette, fu battezzato e non si staccava più da Filippo». Si fa battezzare, ma ha un doppio scopo. Non è attirato dalla forza dell’amore gratuito che compie i prodigi, ma dalla forza del denaro che essi possono produrre. Offre denaro agli apostoli per ottenere il loro stesso potere.

La sua è la logica della città degli uomini: tutto si vende e si compra. Ma il dono di Dio non si può vendere né comprare. Simon Mago lo vorrebbe gestire a modo suo e in proprio nome, per i propri affari. È quello che si chiama, dal suo nome, simonia: il trattare i ministeri sacri come merce. Pietro ben vede questa mentalità e ne fa un’aspra denuncia:

«Non v’è parte né sorte alcuna per te in questa cosa, perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio (Sal 78). Pentiti dunque di questa tua iniquità e prega il Signore che ti sia perdonato questo pensiero. Ti vedo infatti chiuso in fiele amaro e in lacci d’iniquità (Ger 4,18)».

Questa dura risposta spaventa il Mago: «Pregate voi per me il Signore, perché non mi accada nulla di ciò che avete detto». Ha compreso davvero? Secondo una tradizione, fu fondatore di una setta (S. Ireneo). Negli apocrifi Atti di Pietro, esercitò la stregoneria a Roma, sfidò l’apostolo, e, proseguono altre tradizioni, morì dopo essersi schiantato al suolo in un tentativo di levitazione. Sic transit gloria mundi…