
Nel lanciare la sua sfida, il gigante Golia si presenta come “il Filisteo” per antonomasia, chiamando gli Israeliti, con disprezzo, “servi di Saul“. La sfida è insomma rivolta principalmente al re d’Israele. Come Golia era il più alto dei filistei, Saul era il più alto del suo popolo. Pertanto, l’esito più logico della sfida avrebbe dovuto essere uno scontro tra i due.
Ma Saul ha paura. “Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero costernati ed ebbero grande paura” (17,11). La paura di Saul è contraddittoria con la fede in Dio, perché Saul era stato chiamato a regnare fondando un nuovo modello di nazione basato sulla fede nel volere divino. Nonostante i successi iniziali, il re si è discostato dai disegni di Dio. La sfida di Golia sarebbe l’occasione per redimersi, ed invece non farà che far emergere colui che riuscirà dove Saul ha fallito. Il giovane David non si lascia intimorire dalla forza del gigante, poiché crede davvero in Dio, più potente di qualsiasi guerriero.
Saul e la sua grande armatura

La sfida di Golia dura quaranta giorni secondo il Testo Masoretico, mentre per la versione dei LXX, che omettono i vv. 12-31, la soluzione giunge subito attraverso il piccolo Davide, così piccolo che non sta nemmeno nell’armatura del grande Saul, ma confida nel Signore.
L’atto di Saul, che offre a David la sua pesante armatura perché se ne rivesta (17,38-39), è l’immagine chiara del contrasto fra i due. Saul, come i filistei che dovrebbe combattere, poggia la sua fede nelle armi. Per regnare, ne ha assorbito la mentalità. David, al contrario, ripudia la logica dei Filistei. Dirà infatti al suo avversario: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto, ma io vengo a te nel nome del Signore, Dio degli eserciti, il Dio delle schiere d’Israele che tu hai insultato” (17,45).
La scena di David che cerca di indossare l’armatura del re ma ne è invece impacciato (vi ciottola dentro, si sarebbe detto nella parlata di casa mia, o, se volete un vocabolo sicuramente italiano, vi sciaborda dentro) ha certamente un effetto comico (“Toglietemi di qui!”) ma è anche molto significativa. L’armatura del re paralizza David, abituato ad una povertà e ad una snellezza che acuiscono le sue capacità. Bastano una fionda e un ciottolo di torrente ad abbattere un gigante armato di tutto punto. Bastano, se il cuore è libero e confida nel Signore.