
Nuovamente risuona il Non temere divino rivolto a Israele, perché il suo peccato è cancellato (40,2). Sul popolo umiliato Dio spanderà il suo spirito, e tutti sentiranno come un onore l’appartenenza al Signore. E chi è il Signore? Il Primo e l’Ultimo e l’Unico, all’infuori di Lui nessuno è Dio, mentre gli dèi sono vanità!
Qui si fa forte e gustosa la satira contro gli idoli, chi li fabbrica e chi li adora.
Satira contro gli idoli
Isaia 44 12Il fabbro lavora il ferro di una scure, lo elabora sulle braci e gli dà forma con martelli, lo rifinisce con braccio vigoroso; soffre persino la fame, la forza gli viene meno, non beve acqua ed è spossato. 13Il falegname stende la corda, disegna l’immagine con lo stilo; la lavora con scalpelli, misura con il compasso, riproducendo una forma umana, una bella figura d’uomo da mettere in un tempio. 14Egli si taglia cedri, prende un cipresso o una quercia che aveva fatto crescere robusta nella selva; pianta un alloro che la pioggia farà crescere.
15L’uomo ha tutto ciò per bruciare; ne prende una parte e si riscalda o anche accende il forno per cuocervi il pane o ne fa persino un dio e lo adora, ne forma una statua e la venera. 16Una parte la brucia al fuoco, sull’altra arrostisce la carne, poi mangia l’arrosto e si sazia. Ugualmente si scalda e dice: «Mi riscaldo; mi godo il fuoco». 17Con il resto fa un dio, il suo idolo; lo venera, lo adora e lo prega: «Salvami, perché sei il mio dio!».
18Non sanno né comprendono; una patina impedisce ai loro occhi di vedere e al loro cuore di capire. 19Nessuno riflette, nessuno ha scienza e intelligenza per dire: «Ho bruciato nel fuoco una parte, sulle sue braci ho cotto persino il pane e arrostito la carne che ho mangiato; col residuo farò un idolo abominevole? Mi prostrerò dinanzi a un pezzo di legno?». 20Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo travia; egli non sa liberarsene e dire: «Ciò che tengo in mano non è forse falso?».
Il potere universale del Signore
Il Signore Dio tiene in mano il cosmo e la storia, e la natura è chiamata ad acclamare l’opera delle sue mani. Gli idolatri scelgono di votarsi al fallimento, ma Israele è chiamato alla salvezza. Di essa sarà strumento il re persiano Ciro.