Santi Simone lo Zelota e Giuda Taddeo (28 ottobre)

Chiesa di Nostra Signora a Ballylooby (Irlanda), Santi Simone e Giuda. Di Andreas F. Borchert, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=22776909

Il calendario porta oggi 28 ottobre i nomi di due santi apostoli di cui sappiamo ben poco, i santi Simone e Giuda. Hanno in comune la sfortunata circostanza di portare lo stesso nome di altri due apostoli ben più famosi, Simone detto Pietro e Giuda Iscariota. Sorte singolare: Simone lo Zelota è oscurato (in positivo) dal Principe degli Apostoli. Parimenti, Giuda Taddeo è oscurato (in negativo) dalla sinistra fama del Giuda che consegnò Gesù ai suoi nemici.

Simone lo Zelota

Di Simone sappiamo solo che è un nome nell’elenco dei Dodici, e ne conosciamo un appellativo, il Cananeo o lo Zelota (in Luca). Appare erronea l’interpretazione che fa derivare il primo appellativo dalla città di Cana in Galilea (in questo caso ne conosceremmo la provenienza geografica). Infatti, cananeo, dall’ebraico qana’, significa geloso, zelante, ed è perciò l’equivalente del greco zelota che significando animato da zelo (patrio) era andato a designare gli appartenenti ad un movimento di ribellione armata contro il dominio romano. Si può supporre che Simone provenisse dalle fila di quel movimento politico.

Altre notizie storiche su Simone lo Zelota non ve ne sono. Secondo la  Legenda Aurea di Jacopo da Varazze (+ 1298), dopo aver evangelizzato l’Egitto seguì Giuda Taddeo in Persia e Armenia, dove entrambi subirono il martirio. Fatto sta che Simone è spesso associato con  Giuda nella venerazione, e insieme vengono ricordati il 28 ottobre. Essendo stato, secondo la tradizione, tagliato a pezzi con una sega, è considerato patrono di boscaioli, taglialegna e tagliatori di marmo.

San Giuda Taddeo

San Giuda Taddeo, processione a Lima, Perù. Di Miguel Angel Chong – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8942390

Oltre a comparire nelle liste degli Apostoli, San Giuda Taddeo è menzionato in  Gv 14,22. Il passo, nel contesto dell’Ultima Cena, recita:

Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?».

Si tratta, appunto, di Giuda Taddeo apostolo.

Le menzioni che ne fa il Nuovo Testamento sono leggermente più numerose di quelle di cui beneficia Simone il Cananeo. In Matteo e Marco viene chiamato Taddeo, ma non c’è da stupirci, perché fra gli ebrei dell’epoca era molto in uso il doppio nome. In Luca è chiamato invece Giuda di Giacomo: non è chiaro se questo Giacomo sia il padre oppure il fratello, e in questo caso Giuda potrebbe essere fratello di Giacomo il Minore, quindi anche lui parente del Signore. Altro di storico non si sa: secondo diverse tradizioni agiografiche, Giuda avrebbe condiviso la sorte di Simone lo Zelota fino al martirio, ucciso con un colpo di ascia.

Patrono dei casi disperati

Per i casi decisamente disperati si può ricorrere all’intercessione di San Giuda Taddeo. Nella nostra cultura il nome Giuda, pur essendo stato portato da tanti personaggi dell’Antico Testamento e pur avendo un bel significato (Lodato), non è in uso perché nome dell’Iscariota che consegnò Gesù alle autorità.

Una notevole eccezione si trova però nella lingua inglese, in quanto in molte traduzioni della Bibbia impiega la forma  Judah per i personaggi veterotestamentari, Judas per l’Iscariota, e Jude per Giuda Taddeo. Questa distinzione ha permesso che nel mondo anglofono il nome permanesse, ed anche che il santo apostolo venisse venerato.

Mio zio Dino, che era un uomo molto devoto, amava dire che quando si aveva necessità di una grazia per un caso grave bisognava rivolgersi a San Giuda (Taddeo): dato che questi portava lo stesso nome dell’Iscariota, era pochissimo pregato, per cui aveva pochi impegni, e molto tempo a disposizione per accontentare gli oranti. Provare per credere.