Sant’Edmondo… e un lupo che sapeva il latino (20 novembre)

Martirio di Sant’Edmondo. Di D.C.O. Adams (1897), No restrictions, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=42069414

Sant’Edmondo era nato verso l’840 ed era salito al trono da ragazzo, nell’855. Fu re dell’Anglia orientale (Norfolk e Suffolk) dall’855 fino alla sua morte, avvenuta il 20 novembre 870 per mano dei danesi. Morì martire: oggi può sembrare impossibile che si potesse dare la vita per la fede cristiana nell’Europa del IX secolo, in pieno Sacro Romano Impero. Anzi, nel nostro immaginario forse leghiamo l’idea del martirio alle persecuzioni romane, da Nerone a Diocleziano. Ma in quei tempi l’Inghilterra era di continuo attaccata dai popoli nordici che ne saccheggiavano le coste. Nell’870, re Edmondo li sfidò in battaglia, nonostante sapesse di essere loro inferiore per forze, e i danesi lo sconfissero e lo uccisero.

Il martirio di Sant’Edmondo

La cronaca di Abbone di Fleury (986 circa) paragona il martirio di Edmondo a quello di san Sebastiano: crivellato di frecce, rifiuta di rinnegare la fede in Cristo per abbracciare quella pagana. I pagani lo decapitarono e gettarono via la testa, per impedire ai suoi di dargli una degna sepoltura cristiana. I suoi fedeli ne andarono alla ricerca e la trovarono sentendo un lupo singhiozzare con un lamento che suonava «Hic, hic, hic»: in latino, «Qui, qui, qui». I fedeli lo compresero e si diressero nel luogo da cui proveniva la voce. Infatti il lupo stava facendo buona guardia alla testa di Sant’Edmondo, e permise loro di raccoglierla e riunirla al corpo per la sepoltura.

Sant’Edmondo, re giusto e caritatevole, ha lasciato nei secoli una forte memoria popolare. Si narra infatti che prelevasse viveri e beni di prima necessità direttamente dalle dispense reali, per donarli ai sudditi nei duri inverni inglesi.