Sant’Anna. Poco ho da dire su una santa indubbiamente grande, di cui io porto il nome, di cui però i vangeli non parlano affatto. È una tradizione extra biblica quella che attribuisce ai genitori della Madonna i nomi di Anna e Gioacchino, e che ricalca la storia della nascita del Battista per narrare la storia della nascita di Maria. Quindi, come è usuale nella S. Scrittura, lunghi anni di attesa di una coppia giusta ma sterile, infine il figlio del miracolo – in questo caso una bambina, Maria – dopo una annunciazione.
Nei primi 40 minuti del film «Gesù di Nazaret» di Franco Zeffirelli (QUI) trovate la figura di Anna interpretata da Regina Bianchi.
Il nome
Il nome Anna significa grazia (di Dio) ed è stato portato dalla madre di Samuele, anch’ella sterile, anch’ella felice madre di un bambino votato a Dio (1 Sm 1-2).
È il nome della moglie di Tobia, figura non proprio fulgida nel testo biblico, ma donna di grande concretezza e madre amorevole.
È stato, poi, il nome della profetessa figlia di Fanuele della tribù di Aser, che accoglie il Bambino Gesù nel tempio quando vi viene portato per il rito del riscatto del primogenito (Lc 2,36-38).
Per strano contrasto, è anche (come nome maschile) il nome del suocero del sommo sacerdote Caifa artefice della condanna di Gesù. Come a dire: il detto Nomen, omen («il nome, un presagio») si attua solo in relazione alla libera volontà della persona.
Patronati
Come madre di famiglia, Sant’Anna esercita tradizionalmente patronati in molti ambiti che riguardano la vita di casa, ma soprattutto è patrona delle gestanti, delle partorienti particolarmente in casi difficili, e – vorrei aggiungere se già non lo è – delle nonne.
È d’accordo con me papa Francesco che ha voluto anche quest’anno celebrare la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani 2022. È stato Francesco a decidere che questa Giornata si celebrerà, ogni anno, la quarta domenica di luglio, quindi in vicinanza della festa dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù. Gli anziani e il loro dialogo con le nuove generazioni sono una preoccupazione costante per papa Francesco, che ha dedicato buona parte delle udienze del mercoledì di quest’anno a una catechesi sulla vecchiaia.
Iconografia
Nell’iconografia, Sant’Anna difficilmente è sola: la troviamo con San Gioacchino come coppia di sposi; nella scena della Natività di Maria; poi con Maria Bambina; con Maria e il Bambino Gesù in veste di nonna; con la Sacra Famiglia.
Nella foto di apertura, notiamo in primo piano, nella Natività di Maria di Rutilio Manetti, ai piedi di Sant’Anna con la neonata Maria in braccio, un bel gattone bianco e nero, fedele amico del mondo domestico e femminile, checché ne dica la nomea di slealtà che gli è stata appioppata durante i secoli.
Tradizioni
Nella tradizione popolare, la festa di Sant’Anna, come altre ricorrenti nella stessa stagione, si collega ad un periodo estivo caratterizzato da burrasche (burrasca di Sant’Anna) che mitigano il gran caldo – convinzione quest’anno smentita clamorosamente. Proverbi:
«La pioggia di Sant’ Anna è una manna».
«A sant’Anna corre l’acqua per la piana».
La leggenda del lago dell’Accesa
Localmente, esiste anche una leggenda, legata alla festa di Sant’Anna, che vede per protagonista il lago dell’Accesa, piccolo e misterioso, vicino a Massa Marittima. Secondo voci locali, il lago si formò per lo sprofondamento del terreno causato dall’arroganza del proprietario di un campo che aveva osato far lavorare la terra nel giorno sacro a Sant’Anna nell’anno del Signore 1218. Si dice che il lago sia senza fondo e collegato all’inferno; da molti secoli vi si percepiscono – si dice – rintocchi di campane, grida degli abitanti del villaggio, strani bagliori. Negli anni Novanta del Novecento, persino, vi si è avvistato un mostro lacustre, un drago o almeno un coccodrillo. Sarà…