Santa Farailde e l’oca (4 gennaio)

Santa Farailde di Gand. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=67669307

Santa Farailde di Gand, in olandese Veerle (650 – 740), fu una nobile belga che dedicò la vita ai poveri. Secondo la Vita Gudilae, Farailde era anche sorella di Santa Gudula, di Santa Reinilde e di Sant’Emeberto. Tattavia, questo aspetto non è menzionato nella Vita Pharaildis, la sua biografia

Nacque nel Brabante, in una ricca e nobile famiglia, e fu educata nel monastero di Nivelles, retto da santa Gertrude. Fu poi costretta a sposare il nobile Guy, figlio di Ottone, capo di una tribù sassone, stabilendosi a Bruay-sur-l’Escaut. Il marito, uomo violento, la maltrattava. Ma presto morì dopo essersi ferito gravemente durante una partita di caccia. Durante l’infermità, la moglie lo aveva assistito con ogni premura. In seguito, rimasta vedova e con molta ricchezza a disposizione, Santa Farailde si dedicò alla popolazione di Bruay sur l’Escaut, provvedendo ai più bisognosi.

I miracoli

Si narrano di lei numerosi miracoli:

  • Fece scaturire una sorgente, colpendo il suolo con un fuso, per dissetare i braccianti che lavoravano nei campi. L’acqua di questa fonte sarebbe poi stata usata per guarire bambini ammalati.
  • Un gruppo di oche selvatiche si stabilì nella campagna circostante Bruay sur l’Escaut. Quando un domestico ne mangiò una con la sua famiglia, Farailde, appresa la vicenda, si fece consegnare i resti del pasto e risuscitò l’oca. Per questo la santa viene considerata patrona degli animali da cortile ed è raffigurata insieme ad un’oca.
  • Quando una donna egoista negò un pane ad una povera vicina di casa giurando «Che Iddio e santa Farailde mutino il mio pane in pietre se ne ho più di mezza pagnotta in casa!», questo si tramutò in pietra. Questo miracolo avvenne a  Steenockerzeel  nel  1300 ed è attestato da una relazione del 1342 sottoscritta da cinque parroci della zona e confermata dal sigillo dell’arcivescovo di Cambrai e dal decano di santa Gudula di Bruxelles.