San Norberto e i lupi (6 giugno)

San Norberto e la fondazione dell’Ordine dei Premostratensi il giorno di Natale del 1121; TraditionsKodex di Weissenau, ZA Ms 41; fol. 11. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23220065

San Norberto di Xanten, o Norberto di Prémontré (Xanten, 1080 circa – Magdeburgo, 6 giugno 1134), fu un grande promotore della riforma gregoriana della Chiesa, in concomitanza con l’azione di San Bernardo di Chiaravalle, e il fondatore dell’ordine dei Canonici Regolari Premostratensi.

La vita

Conversione di San Norberto. Di Richard van Orley – Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=46614180

Trascorreva, alla corte di Enrico V, una esistenza disordinata, quando nel 1115 un evento gli cambiò la vita: un fulmine cadde accanto a lui tramortendolo, e spaventando il cavallo che lo fece cadere e fuggì. Pensando che tutto questo fosse un segno, abbandonò lo stile di vita da lui condotto alla corte imperiale, si fece monaco benedettino, fu ordinato sacerdote e, autorizzato da papa Gelasio II, intraprese il cammino apostolico della predicazione itinerante in Germania, Belgio e Francia, agendo da pacificatore in quel tempo di intense lotte civili.

Nel 1119 chiese il rinnovo dell’autorizzazione a papa Callisto II, ma non gli fu concesso, forse a causa delle proteste che la sua predicazione suscitava denunciando anche i peccati del clero. Il vescovo di Laon gli assegnò invece una sede stabile nella valle di Prémontré, in Piccardia. Qui nel 1121 San Norberto fondò un monastero e un nuovo Ordine, detto appunto dei Premonstratensi, dedito al lavoro, all’impegno pastorale e alla contemplazione, scegliendo come base la regola di Sant’Agostino.

L’Eucaristia

San Norberto e l’Eucaristia. Di Carolus – Opera propria, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=40835220

Ebbe un’attenzione particolare per l’Eucaristia, di fronte alla banalizzazione del sacramento da parte di sacerdoti poco idonei e poco formati. Con la sua predicazione e con il suo esempio, San Norberto riuscì a tal punto a promuovere la dottrina della Presenza reale eucaristica che egli spiegava in ogni sua catechesi, che venne istituita la festa del “Trionfo di Norberto”, dove veniva celebrata la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Per questo gli è attribuito il titolo di “Apostolo del santissimo Sacramento”.

Arcivescovo

Eletto nel 1126 arcivescovo di Magdeburgo da Onorio II, il santo si recò alla sede vescovile scalzo e con abiti da penitente. Intraprese un’attiva opera di evangelizzazione dei Wendi, popolazione pagana delle regioni orientali della Germania. Riuscì anche, proseguendo nell’azione di pacificazione, a mediare tra l’imperatore Lotario e il nuovo papa Innocenzo II in merito alla questione delle investiture degli uffici ecclesiastici.

San Norberto e i lupi

Sembra che il santo, attento come tutti gli altri santi al mondo della natura, abbia avuto una particolare sensibilità e un particolare rapporto con i lupi.

San Norberto aveva incaricato un fanciullo di far la guardia al gregge. Questi gli chiese di poter avere un cane, efficiente molto più dell’uomo nel difendere il gregge dai lupi.

«Figlio», gli disse il santo, «non ti preoccupare dei cani; quando verrà il lupo, gli comanderai in mio nome di ritornare alle sue macchie; se avrà preso una pecorella, lo seguirai e gli ordinerai di rilasciarla subito, ché questo è il mio volere, anzi la volontà di Dio».

Il pastorello chiuse la bocca, ma non aprì abbastanza gli occhi, e così non si accorse che il lupo era venuto e si era preso una pecora bella grassa, fuggendo nel bosco. Il ragazzo, scoperto il furto, seguì il lupo, lo raggiunse e lo sgridò: «Tu non hai danneggiato me, ma l’arcivescovo, il quale ti comanda di lasciar libera la sua pecorella». Subito il lupo restituì la preda intatta, senza averle fatto alcun male.

Un lupo, inoltre, divenuto buon pastore, custodiva nei pascoli il gregge di San Norberto, lo riaccompagnava fino all’ovile, e grattava e bussava e ribussava alla porta del monastero finché il santo non gli avesse fatto dare un pezzo di pane per ricompensa, dopo di che se ne tornava nella selva.