San Leopoldo margravio d’Austria (15 novembre)

San Leopoldo
San Leopoldo.
Di Luis García, CC BY-SA 3.0 es, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45358631

Margravio della Marca d’Austria, San Leopoldo III di Babenberg, detto il Pio o il Santo, e chiamato dal popolo «Padre dei poveri», nacque a Melk nel 1073 e venne educato alla fede cristiana dal santo vescovo di Passau, il monaco Altmanno. Salito al trono nel 1095, fino alla sua morte avvenuta nel 1136 dopo oltre 40 anni di regno, governò con grande vigore e accortezza, impegnandosi a difendere i diritti della Chiesa e dando impulso a un’azione di riforma per rinnovare i costumi ecclesiastici. Elargì ingenti elemosine, aiutò il monastero della sua città natale e fondò tra gli altri quello di Neuburg, dove poi sarà sepolto.

Con la moglie Agnese, già vedova di Federico di Hohenstaufen, San Leopoldo visse una vita di fede profonda. Mise al mondo ben diciotto figli, di cui uno solo di primo letto. Il suo fu un regno di giustizia, di prosperità e di pace solo parziale, poiché dovette combattere contro gli ungari finché non li sconfisse.

Morto Enrico V, San Leopoldo ebbe la possibilità di succedergli come imperatore della Germania, ma vi rinunciò. Morì nel 1136 tra il compianto generale e fu canonizzato nel 1485. Nel 1663 fu proclamato Patrono dell’Austria, e poi della dinastia degli Asburgo.

San Leopoldo
Sankt Gotthard (Alta Austria). Chiesa parrocchiale di San Gottardo – San Leopoldo (1898). Di Wolfgang Sauber – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=82634470

È spesso raffigurato con un edificio religioso in mano, a ricordo delle numerose chiese e dei monasteri da lui fondati.

La chiesa di San Leopoldo a Follonica

Follonica, chiesa di San Leopoldo. Facciata.
Di Francesco Babboni – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3284412

A Follonica, centro abitato sorto nel 1834 nella Toscana granducale intorno alle fonderie, la chiesa parrocchiale fu realizzata per gli operai delle ferriere a partire dal 1836 per volere del granduca Leopoldo II e fu intitolata, appunto, al suo patrono, San Leopoldo il Pio.

È detta la chiesa di ghisa perché, pur di ispirazione neoclassica, è caratterizzata dall’utilizzo della ghisa, a richiamare l’industria del metallo da cui la città è nata. Il pronao, la balaustra, le colonne che sorreggono la trabeazione, la cornice dell’arco e i fregi sono di ghisa, come pure la base del pulpito, le colonne dell’abside, i candelabri e il piedistallo del fonte battesimale.

Follonica, chiesa di San Leopoldo. La Madonna Ilvania

Tra le opere che la arricchiscono si segnala la Madonna col Bambino in ghisa, detta Madonna Ilvania, fusa nelle fonderie di Follonica.