Un cane santo: San Guinefort

San Guinefort
Saint Guinefort. Di L. Bower – Opera propria, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=61750392

Sapevate che c’è anche un cane… santo? Si tratta di San Guinefort, un levriero vissuto nel Duecento nella zona di Lione. Il padrone lo uccise perché credeva che avesse sbranato il figlio di pochi mesi. Invece il bambino era nascosto sotto la culla accanto al corpo di una vipera da cui il cane lo aveva difeso. Il cane Guinefort, restituito a tutti gli onori, fu sepolto in una tomba ricoperta da pietre. Quando il fatto fu risaputo, il “santo” cane Guinefort fu venerato come protettore dei bambini, la tomba divenne meta di pellegrinaggio, e il popolo iniziò a portarvi bambini malati, creduti “scambiati” con i bambini sani rapiti dagli spiriti della foresta. Superstizioni, indubbiamente. Ma il culto persisté, e magari non è un caso che il giorno della festa fosse il 22 agosto, proprio in corrispondenza con la canicola.

Questa pratica (un cane venerato come santo, e un culto pagano!) fu condannata e osteggiata più volte dall’Inquisizione e dai vescovi, ma il culto perdurò fino alla prima metà del Novecento, ed anche in Italia si trovano chiese dedicate ad un tal San Guniforte… un santo irlandese dalla biografia incerta ma considerato protettore dei bambini. Chi sa che non sia stata trasferita su questo santo uomo l’impossibile venerazione per un santo… cane?

Si potrebbe canonizzare un animale?

Beh, oltre al cane San Guinefort, fatto santo per volontà popolare, ci sarebbe anche la proposta (scherzosa, temo) di C.S. Lewis di canonizzare l’asina di Balaam, col cui umile servizio il celebre scrittore cristiano si voleva identificare. Era una richiesta che rivolgeva agli amici cattolici, perché la Chiesa anglicana, cui Lewis aderiva, riconosce i santi canonizzati fino allo scisma da Roma, ma non procede a nuove canonizzazioni come fa invece la Chiesa di Roma.

Quindi: sarebbe possibile proclamare santo un animale? Devo dirvi di no, ma la notizia è comunque favorevole per chi ama gli animali: gli animali non hanno bisogno di essere dichiarati santi, perché sono tutti buoni per via naturale, in quanto non conoscono malizia né peccato. “Angeli con la coda”, si usa chiamarli adesso. In un certo senso è vero: sono angeli, ovvero, nei confronti dell’uomo, messaggeri (tanto significa la parola angelo) della bellezza e della bontà del Creato che invita a guardare alla fonte di tale bellezza e bontà. Partecipano della santità di Dio a livello naturale e non sono toccati da malvagità alcuna. Perciò…