20 marzo: San Cutberto

San Cutberto istruisce i monaci. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=262921

Originario della Northumbria, San Cutberto nacque attorno al 634 a Wrangham (oggi New Smailholm) da famiglia di umili origini. Dopo aver combattuto nell’esercito di re Oswiu, nel 651 entrò in monastero.

Divenne priore dell’abbazia di Lindisfarne nel 664, e undici anni dopo si ritirò a vita eremitica. Nel 684 fu eletto  vescovo di Lindisfarne e consacrato il giorno di Pasqua del 685. Dopo aver svolto un’intensa attività  evangelizzatrice, si ritirò nuovamente in eremitaggio e morì sull’isola di Farne il 20 marzo del 687. La canonizzazione avvenne già nel 698.

La storia della sua vita ricevette forma scritta per la prima volta da un monaco di Lindisfarne intorno al 700. Poco dopo, nel 721 circa, Beda il Venerabile  compose un’opera in versi e prosa intitolata Vita e miracoli di san Cutberto, vescovo di Lindisfarne.

San Cutberto e gli animali

San Cutberto. Vetrata diMichael Farrar Bell (1936). Chiesa di Tutti i Santi, Roffey, Horsham, West Sussex. Di Antiquary – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=126352951

Spesso San Cutberto usciva all’aperto a pregare, a volte camminava sulla spiaggia e si inoltrava nelle acque del mare intorno alla sua isola, l’isola di Farne. Lì, Cutberto si trovava a contatto con molte specie di uccelli marini, tra cui gli edredoni, una specie di anatra selvatica di cui è santo patrono. Nella vetrata qui sopra, è raffigurata come una specie di cigno.

Ma sono le lontre gli animali più legati a questo santo. Quando andava sul mare a parlare con Dio, le lontre gli si avvicinavano: gli animali infatti non hanno paura dei santi, perché sentono in essi la presenza del loro Creatore. I suoi discepoli videro più volte questo fatto: Cutberto circondato dalle lontre che saltavano vicino a lui e gli si strusciavano ai piedi e alle gambe, come per asciugarlo e riscaldarlo.

Beda il Venerabile, Vita e miracoli di S. Cutberto

Riporto, dal libro di Beda il Venerabile The Life and Miracles of St. Cuthbert, Bishop of Lindesfarne (721), alcuni capitoli riguardanti il suo rapporto con gli animali

CAPITOLO V: il cavallo

COME, SUL SUO CAMMINO, FU FORNITO DI CIBO DA DIO

Il cavallo di San Cutberto trova il cibo per lui. – British Library Yates Thomson MS 26 folio 14r, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14587675

Un giorno, mentre era in viaggio da solo, alle quattro svoltò in un villaggio che si trovava a una certa distanza, e verso il quale trovò la strada. 

L’osservanza del digiuno

Qui entrò nella casa di una pia madre di famiglia, per riposarsi un po’, e procurarsi cibo per il suo cavallo piuttosto che per sé, perché era l’inizio dell’inverno. La donna lo accolse con gentilezza, e lo pregò di permetterle di preparargli qualcosa da mangiare, affinché potesse rinfrescarsi. L’uomo di Dio rifiutò, dicendo: «Non posso ancora mangiare, perché è un giorno di digiuno». Era il sesto giorno della settimana, nel quale molti fedeli, per rispetto alla passione del Signore, sono soliti prolungare il digiuno fino all’ora nona. La donna, per motivi di ospitalità, insisteva nella sua richiesta. 

“Ecco”, disse lei, “sulla strada ove stai andando non c’è villaggio, né casa; hai un lungo viaggio davanti a te, e non puoi finirlo prima del tramonto. Ti supplico quindi di prendere qualcosa da mangiare prima di andare, altrimenti sarai obbligato a digiunare tutto il giorno, e forse anche fino a domani». Ma sebbene la donna insistesse molto, il suo amore per la religione prevalse.

Il cibo miracoloso

Quando si avvicinò la sera, e si rese conto che non poteva finire il viaggio previsto per quel giorno, e che non c’era casa nelle vicinanze in cui potesse passare la notte, subito si imbatté in alcune capanne di pastori, che, essendo state costruite in estate, erano ormai deserte e in rovina. 

In uno di queste entrò, e dopo aver legato il suo cavallo alla parete, gli pose davanti un pugno di fieno, che il vento aveva strappato dal tetto. Poi rivolse il pensiero alla preghiera, ma all’improvviso, mentre cantava un salmo, vide il suo cavallo alzare la testa e tirare fuori della paglia dal tetto, e tra la paglia cadde un panno di lino ripiegato, con qualcosa dentro. Quando ebbe finito di pregare, volendo vedere che cosa fosse, venne e aprì il panno, e vi trovò metà pane ancora caldo, e un po’ di carne, abbastanza di entrambi per un solo pasto. 

In segno di gratitudine per la bontà divina, esclamò: “Grazie a Dio, che della sua generosità si è degnato di fornire un pasto per me quando avevo fame, così come una cena per la mia bestia”. Divise quindi il pezzo di pane in due parti, delle quali ne diede una al suo cavallo e tenne l’altra per sé; e da quel giorno in poi fu più pronto di prima a digiunare, perché ormai si sentiva convinto che il cibo gli era stato provveduto nel deserto per dono di Colui che un tempo nutrì per tanto tempo il profeta Elia per mezzo dei corvi, quando non c’era nessuno che lo servisse, i cui occhi sono su coloro che lo temono e su coloro che confidano nella sua misericordia, affinché Egli possa salvare le loro anime dalla morte e possa nutrirli quando hanno fame.

CAPITOLO X: le lontre

COME CUTBERTo PASSÒ LA NOTTE NEL MARE, PREGANDO; E QUANDO FU USCITO, DUE ANIMALI DEL MARE GLI Fecero RIVERENZA

Le lontre si prendono cura dei piedi di Cuthbert davanti a un chierico che osserva. British Library Yates Thomson MS 26 folio 24r. Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14587584

Mentre questo sant’uomo acquistava così fama per le sue virtù e per i suoi miracoli, Ebbe, donna pia e serva di Cristo, era a capo di un monastero in un luogo chiamato la città di Coludi, notevole sia per pietà che per nobile nascita, perché era sorellastra del re Oswy. Mandò messaggeri all’uomo di Dio, pregandolo di venire a visitare il suo monastero. Non poté trascurare questo amorevole messaggio della serva del suo Signore, ma, venendo sul luogo e sostandovi alcuni giorni, confermò, con la sua vita e la sua conversazione, la via della verità che insegnava.

L’amicizia delle lontre
San Cutberto e le lontre. Fonte immagine: https://it.churchpop.com/5-santi-che-hanno-ricevuto-un-aiuto-miracoloso-dagli-animali/

Anche qui, come altrove, usciva quando gli altri dormivano e, dopo aver passato la notte in veglia, tornava a casa all’ora della preghiera mattutina. Ora una notte, un fratello del monastero, vedendolo uscire da solo, lo seguì in privato per vedere cosa dovesse fare. Ma quello, uscito dal monastero, scese al mare, che scorre sotto, e entrandovi, finché l’acqua gli raggiunse il collo e le braccia, passò la notte lodando Dio. 

Quando si avvicinò l’alba del giorno, uscì dall’acqua e, cadendo in ginocchio, ricominciò a pregare. Mentre faceva questo, due quadrupedi, chiamati lontre, salirono dal mare e, sdraiati davanti a lui sulla sabbia, alitarono sui suoi piedi e li asciugarono con le loro pellicce, dopodiché, ricevuta la sua benedizione, tornarono al loro elemento originario. Lo stesso Cutberto tornò a casa in tempo per unirsi ai consueti inni con gli altri fratelli. Il fratello, che lo attendeva sull’altura, era così terrorizzato che riusciva a stento a raggiungere casa; e la mattina presto venne e si gettò ai suoi piedi, chiedendogli perdono, poiché non dubitava che Cutberto fosse perfettamente a conoscenza di tutto ciò che era accaduto. 

Non dirlo a nessuno

A cui Cuthbert rispose: “Che cosa c’è, fratello mio? Che cosa hai fatto? Mi hai seguito per vedere cosa stavo per fare? Ti perdono per questo a una condizione, che tu non lo dica a nessuno prima della mia morte”. In questo seguì l’esempio di nostro Signore, il quale, quando mostrò la sua gloria ai suoi discepoli sul monte, disse: «Guardate di non dirlo a nessuno, finché il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti». Quando il fratello ebbe acconsentito a questa condizione, gli diede la sua benedizione e lo liberò da tutte le sue afflizioni. L’uomo ha nascosto questo miracolo durante la vita di S. Cutberto; ma, dopo la sua morte, ebbe cura di raccontarlo a quante più persone poté.