San Ciaran di Saighir e il cinghiale (5 marzo)

San Ciaran di Saighir. Fonte immagine: https://www.irelandseye.com/irish/people/saints/ciaran.shtm

San Ciaran o Kieran di Saighir, detto Il Vecchio, da non confondere con San Ciaran di Clonmacnoise detto Il Giovane (il nome gaelico significa “scuro”), è stato un vescovo irlandese del IV secolo.

Di sangue reale, nacque a Clear Island, in un luogo oggi detto St. Kieran’s Strand, la punta più meridionale dell’Irlanda. È annoverato tra i Dodici apostoli d’Irlanda che studiarono alla scuola di San Finnian di Clonard, anche se la cronologia non risulta accurata.

Studiò a Tours e a Roma, dopo di che fu ordinato sacerdote e vescovo e inviato ad evangelizzare l’Irlanda. Ciarán scelse inizialmente la vita da eremita nelle Midlands irlandesi. Secondo una leggenda, San Patrizio gli avrebbe regalato una campana e gli avrebbe chiesto di fondare un monastero nel punto dove la campana avesse suonato per la prima volta. Così stabilì il suo eremo tra le Slieve Bloom Mountains, a Seir-Kieran, il centro da cui fu evangelizzato il regno di Ossory. San Ciaran fu una figura di primo piano nello sviluppo della Chiesa in Irlanda.

All’inizio gli unici suoi compagni erano gli animali selvatici, con cui aveva una particolare amicizia: fu un cinghiale ad aiutarlo a costruire il suo primo rifugio. Con il passare del tempo Ciarán radunò seguaci e fondò il monastero di Saigher, nella contea di Offaly, che divenne anche il luogo di sepoltura dei re di Ossory. Vicino al suo monastero ne costruì un altro sua madre Liadan, che ne fu la guida.

La leggenda dei miracoli di San Ciaran

Secondo la leggenda, S. Ciaran, vedendo che un uccellino era caduto preda di un falco, pregò che il rapace glielo consegnasse. Infatti il falco lo depositò ai suoi piedi e l’uccellino guarì prodigiosamente.

Gli inizi del monastero sono narrati così: un giorno San Ciaran si recò in un bosco solitario e cominciò a costruirsi una cella. Accanto a lui stava un cinghiale dall’aspetto feroce, ma Ciaran gli parlò gentilmente chiamandolo “Fratello Cinghiale”: infatti, trattava tutti gli animali come suoi fratelli e sorelle. Il cinghiale si convinse che Ciaran era un amico e così lo aiutò validamente a costruire la cella, abbattendo i rami con le possenti zanne e portandoli a Ciaran. Rimase con lui quando la cella fu terminata e presto molti altri animali si unirono a loro, tra cui un lupo, una volpe, un tasso, un cervo e molti uccelli. San Ciaran li chiamava “i primi fratelli monaci” del suo monastero. Anche quando dei monaci lo seguirono e Ciaran aprì un monastero più grande, non dimenticò mai i suoi amici animali, che continuarono a vivere con lui.

Tra i suoi miracoli viene ricordata anche la resurrezione di sette suonatori d’arpa che erano stati uccisi dai briganti. Tornati in vita, per gratitudine si unirono al monastero. Quando San Ciaran ebbe un contrasto con il re Ailill, lo punì rendendolo muto per una settimana. Una facoltà che a volte tornerebbe utile…