Briciole di storia alvernina (53). Bartolomeo da Salutio e S. Carlo Borromeo (1575)

San Carlo Borromeo
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Nel 1575 il convento della Verna accoglie come novizio il Venerabile Bartolomeo da Salutio; nello stesso anno, il santuario è visitato da San Carlo Borromeo.

25 aprile 1575: Un novizio particolare

Viene accolto fra gli Osservanti alla Verna il Ven. Servo di Dio Bartolomeo da Salutio (1558 – 1617), al secolo Grazia Cambi, che si distinguerà per dottrina e per santità. Nel novembre del 1598 aderirà al novo movimento di Riforma francescana, divenendone una delle figure di maggior spicco. Predicatore insigne, nel 1600 sarà eletto Custode dei Riformati (Terrinca p. 84 s. § 5). Sul S. Monte farà l’esperienza del romitorio (Buffon p. 411 ss.).

Dicembre 1575: Visita di San Carlo Borromeo

“Mediolano discessit VI idus Decembris S. Carolus Borromaeus, ut sacros recessus in coenobio Varalli, et in Alvernae monte SS. Patris Francisci loca vestigiia nobilitata, inviseret” (Annales a. 1575).

27 marzo 1577 (Salvatoris Nostri)

Gregorio XIII concede all’altar maggiore di S. Maria degli Angeli il privilegio perpetuo di celebrare le S. Messe gregoriane (MS M n. 1; CD n. 104 p. 169 s.).

1577: Lavori

“Si fecero le camtore e la muraglia della infermaria nuova” (Memoriale f. 8r).

14 maggio 1578: scomunica per chi danneggia le piante!

Scomunica del vescovo di Arezzo Stefano Bonucci contro i danneggiatori di piante del bosco della Verna (Archivio delle S. Stimmate, f. 11, p.).

3 settembre 1579: torna San Carlo Borromeo

San Carlo Borromeo visita di nuovo la Verna e scrive alle Cappuccine di S. Prassede a Milano: “son venuto oggi alla Verna, per visitare e gustare ugualmente della devozione di questo sacro luogo, dove il glorioso P. S. Francesco fu segnato delle Stigmate del Salvatore nostro Cristo Gesù…” (Codici Morlio, n. Cat. 1002, trascritto in “La Voce della Verna” II (1937) n. 6).

Processione notturna

Inizia probabilmente in questo periodo, da parte di alcuni e come atto di pietà personale, la pratica della processione notturna alle Stimmate dopo Mattutino e Laudi (Cresi p. 9).