
Il Salmo 84 apre un altro gruppo di salmi, dall’84 all’89, detti Supplemento jahvistico perché tornano ad usare in prevalenza il Tetragramma sacro JHWH. Tornano anche, nei titoli, le figure levitiche (Qorach, Heman, Etan), oltre a Davide (salmo 86). I salmi di Qorach si incentrano sul tema di Sion, gli altri sul canto individuale.
Inni: Salmo 84
Gelin ha definito il Salmo 84 “il cantico per eccellenza del pellegrino”, ed infatti esprime una dolce nostalgia di Dio pur senza l’amarezza struggente dei salmi 42-43.
Il desiderio si snoda in tre momenti:
* il desiderio passato di accedere al tempio
* il desiderio vivo lungo il viaggio
* il desiderio saziato nel tempio.
Il Salmo 84 è raccolto nella cornice composta dai vv. 2 e 13 sotto l’egida del Signore degli eserciti, Dio del cielo e della terra. Tale locuzione (“JHWH zeva’oth”) vi ricorre ben quattro volte, tre volte il termine “beato” (vv. 5.6-13).
Salmo 84: le beatitudini
La prima beatitudine è per coloro che vivono nella casa del Signore. Il credente (vv. 2-5) è impedito a partecipare alla liturgia comunitaria ed esprime l’ammirazione per la dimora del Signore: tutto l’essere aspira a quel luogo, dove persino le creature della natura godono il rifugio che offre loro la dimora di Dio, così come coloro che confidano in Lui.
La seconda beatitudine è quella dei pellegrini (vv. 6-8): anche se passano per la valle di Bakha’ (= del pianto), in una valle arida, la riempiono di benedizioni come la pioggia autunnale, e si rinvigoriscono di momento in momento: la via di Gerusalemme si rispecchia nei sentieri del cuore umano.
I vv. 9-10 costituiscono una preghiera per il Consacrato del Signore, che può essere il sommo sacerdote oppure l’Unto escatologico.
Segue una meditazione (vv. 11-13), una proverbiale sintesi della propria esperienza di fede: camminare nella via della perfezione insieme con Dio vale quanto abitare con Lui nel tempio.
Il salmo termina con la professione di fede con cui è iniziato. Il pellegrinaggio ai luoghi del Signore diviene, così, un rituale di ingresso in una vita ordinata dalla volontà di Dio.
Per la maggior parte degli esegeti il salmo è di origine pre-esilica, a causa della preghiera “monarchica” dei vv. 9-10, a meno che il consacrato possa essere un sommo sacerdote o l’intera comunità d’Israele.