Nel lunghissimo Salmo 78, il salmista ripercorre brevemente la storia della salvezza dalle vicende dell’esodo alla elezione di Davide, denunciando le ripetute infedeltà del popolo a fronte dei prodigiosi interventi di Dio a salvezza di Israele. La storia passata deve essere ricordata perché si possa trarne insegnamento, lodare il Signore per le meraviglie da lui operate, e divenire più fedeli all’alleanza.
Una lunga storia
Dopo il Salmo 119, forte di ben 176 versetti, il Sal 78 si presenta come il più lungo di tutto il Salterio, ed anche uno dei meglio conservati.
Esistono molte ipotesi proposte per la sua datazione, e la più attendibile lo fa risalire al secolo VIII a.C. Uno dei motivi che avvalorano questa ipotesi è l’uso nel salmo dell’espressione “Santo d’Israele” (v. 4), tipica del profeta Isaia.
Salmo 78: lessico e simbologia
Fondamentale nel Salmo 78 è il verbo “ricordare” (vv. 35.39.42) in opposizione a “dimenticare” (vv. 7.11): ovviamente, dato che si tratta di un salmo storico ispirato al senso della tradizione che si troverà nel Deuteronomio (fede storica di Israele: vv. 3-11).
Simbologia
Il campo simbolico si avvale di immagini
- Spaziali (mare, acque, nube, fuoco, rocce, deserto, Egitto, monte Sion, Silo, tempio)
- Temporali (giorno, notte, generazioni, giorni, anni)
- Somatiche (bocca, gola, cibo, lingua, cuore, carne, soffio, peste)
- Belliche (arcieri, arco, spada)
- e antropomorfiche (narrazione, desiderio, gelosia, ira, sonno dovuto ad ubriachezza…).
Ne risulta quindi un salmo dall’andamento vivace, ricco di simboli che possono mostrare anche una certa crudezza.
Struttura
Il lungo salmo si può così suddividere:
- vv. 1-2: introduzione di carattere sapienziale;
- vv. 3-11: la teologia della storia. In questi versetti il salmista richiama al dovere della tradizione (vv. 3-6) ed alla finalità della tradizione stessa: confidare sempre in Dio e non dimenticare le sue grandi opere e i suoi comandamenti, e lodarlo (v. 7) per non cadere nei traviamenti e nelle ribellioni dei padri (vv. 8-11).
- vv. 12-72: il grande Credo storico di Israele.
A sua volta, la lunga sezione del Credo storico (vv. 12-72) è così suddivisibile:
- vv. 12-31: uscita dall’Egitto e vicende del deserto (divisione del mare, nube, colonna di fuoco, acqua dalla roccia, manna e quaglie);
- vv. 32-41: infedeltà dei padri e pazienza di Dio (punizione degli increduli, finto pentimento di fronte al castigo, misericordia divina);
- vv. 42-55: piaghe d’Egitto e possesso della terra promessa;
- vv. 55-64: infedeltà al tempo dei giudici (peccato di idolatria, disfatta ad opera dei filistei e abbandono del santuario di Silo);
- vv. 65-72: risveglio del favore divino ed elezione di Davide.
Il Salmo 78 chiude in positivo con la grande sollecitudine di Dio per il suo popolo, dimostrata con la scelta di Davide e la sua regalità.
Il versetto 2 del Salmo 78 è citato da Matteo 13,35.