Lettura continua della Bibbia. Salmo 63

Salmo 63
Quella dell’ombra delle ali è un’immagine di tenerezza materna. Foto di rubyclement da Pixabay

Il Salmo 63 è una supplica individuale con toni di fiducia e ringraziamento; preghiera di un uomo che ha sperimentato l’assenza di Dionel mondo ed ha trovato la vita solo in Lui.

Anche se l’attribuzione davidica è sostenuta da diversi critici, il lessico e la teologia di stampo deuteronomistico orientano piuttosto verso l’epoca monarchica tardiva.

Elementi del Salmo 63

In questo salmo troviamo diversi elementi che si compongono: oltre alla supplica individuale e alla preghiera per il re, è consistente anche la componente della fiducia e lo sfondo liturgico (immagini della veglia, del santuario). 

Qui non si  tratta, come nel Salmo 42, di  un esiliato che anela al ritorno al tempio, ma di un credente che cerca Dio nelle difficoltà: è Lui l’oggetto della sua sete. La luce e l’acqua viva sono infatti simboli classici di Dio:  ricordiamo il Salmo 42 e il lamento di Dio in Geremia.

«Hanno abbandonato me, sorgente d’acqua viva,

 per scavarsi cisterne, cisterne screpolate

 che non tengono l’acqua!» (Ger 2,13).

La ricerca è tuttavia protesa verso il tempio, anticipazione dell’esperienza piena della comunione con il Signore, luogo ove si può vedere (ra’ah), contemplare la Sua gloria.

Poi, alla sete placata subentra la fame saziata, saziata con grasso e adipe. Infine, l’immagine di Dio si fa materna: famoso è il simbolismo dell’ombra delle ali di Dio, riferito al tempio attraverso la figura dei cherubini dell’arca, le cui ali sono il segno della Presenza divina che su di essi si asside. L’intero essere è  abbandonato a Dio anzi attaccato a Lui (dabaq).

Struttura del Salmo 63

Il salmo procede così per tappe che si snodano

* nel tempo:

  • visione nel santuario, all’alba (v. 2)
  • partecipazione al festino festivo (v. 6)
  • unione con Dio all’ombra delle ali, la notte (v. 9);

*e nello spazio:

  • dal deserto in arida terra
  • al santuario nel banchetto sul giaciglio all’ombra delle ali e con la forza della sua destra, mentre i nemici scendono nello sheol.

*A questo incontro con Dio anela e partecipa tutto l’uomo:

·         l’anima – la carne

·         le labbra – le mani

·         la bocca.

V. 1  Soprascritta: un redattore ha collegato la terra arida del v. 2 con il deserto di Giuda in cui Davide si rifugiò salvandosi da Saul o da Assalonne.

Vv. 2-4  Fiducia: tutto il desiderio dell’orante è rivolto al Signore, anche come richiesta di aiuto (l’acqua per il deserto). La contemplazione fa dimenticare di sé.

Vv. 5-9  Lode: la vita deve essere tutta lode e gioia per Dio, anche nel silenzio della notte.

Vv. 10-12  Auguri: di giudizio sui nemici, di gioia e gloria per il re.