Lettura continua della Bibbia. Salmo 46

Salmo 46
Stuttgarter Psalter, fol. 59r. Salmo 46: Brucerà nel fuoco gli scudi… Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25194199

Proseguendo nella piccola collezione dei figli di Qorach troviamo alcuni salmi innici. I Salmi 46 e 47 sono inni, ma di genere diverso tra loro. Il Salmo 46 è un inno di Sion e il Salmo 47 è un inno a Jhwh re.

Salmo 46 (inni di Sion): il testo

2 Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.
3 Perciò non temiamo se trema la terra,
se vacillano i monti nel fondo del mare.
4 Fremano, si gonfino le sue acque,
si scuotano i monti per i suoi flutti.
5 Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
6 Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.
7 Fremettero le genti, vacillarono i regni;
egli tuonò: si sgretolò la terra.
8 Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.
9 Venite, vedete le opere del Signore,
egli ha fatto cose tremende sulla terra.
10 Farà cessare le guerre sino ai confini della terra,
romperà gli archi e spezzerà le lance,
brucerà nel fuoco gli scudi.
11 Fermatevi! Sappiate che io sono Dio,
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
12 Il Signore degli eserciti è con noi,
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.

Salmo 46: un cantico di Sion

Il Salmo 46 è il primo dei 6 Cantici di Sion (salmi 46; 48; 76; 84; 87; 122) che si incontrano nel Salterio a celebrare il monte Sion come città di Dio, santa montagna, santa Dimora dell’Altissimo,  gioia di tutta la terra. La simbologia fondamentale è quella materna della metropoli, la “città-madre”. 

Al centro di  questo  salmo è il monte che rappresenta per l’umanità un destino di pace, in opposizione alla simbologia bellica che percorre il salmo stesso (“JHWH Zeba’ot”, l’assedio, il rifugio delle mura), con troppa genericità per consentirne una  collocazione  storica. Secondo alcuni esegeti l’ottica del salmo è escatologica. Sia i simboli militari che i simboli acquatici, espressi negativamente all’inizio, sono ripresi poi in chiave positiva:

* le acque  si  agitano, ma «un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio» (è un’iperbole: le grandi metropoli erano attraversate da canali e ricche di splendidi giardini, ma non la sassosa e arida Gerusalemme);

*  le nazioni si agitano, e la terra trema, ma «farà cessare le guerre fino ai confini della terra» Dio, «eccelso fra le nazioni, eccelso sulla terra».

Un augurio di pace.