La vita di David ormai settantenne si conclude nel contesto di un nuovo intrigo di famiglia, quello di Adonia sventato da Betsabea, che permetterà la salita al trono di Salomone. Ancora una volta è l’uomo che conduce i suoi giochi sporchi, ma Dio si serve anche di questi maneggi per portare avanti la storia della salvezza. Salomone sarà infatti l’uomo di pace che costruirà il tempio del Signore.
Troviamo questa storia all’inizio dei cosiddetti libri dei Re.
I libri dei Re
Il titolo di Libri dei Re è appropriato perché questi due libri, che in ebraico ne formano uno solo, riferiscono la storia dei re di Giuda e di Israele dalla morte di Davide all’esilio di Babilonia (970 – 586 a.C.).
L’opera si può dividere in tre parti:
- storia di Salomone (1 Re 1-11),
- storia dei due regni divisi (1 Re 12- 2 Re 17),
- storia del regno di Giuda fino all’esilio (2 Re 18-25).
Composizione dei libri dei Re
Il narratore menziona come fonti dei propri racconti il Libro delle gesta di Salomone, gli Annali dei re di Giuda e gli Annali dei re di Israele. Questi testi oggi perduti sono citati complessivamente ben 34 volte. All’origine del libro vi saranno altri documenti, non menzionati, che tradiscono un’origine sacerdotale per lo spiccato interesse verso il culto e la legge. Di derivazione profetica sono senza dubbio le narrazioni su Elia ed Eliseo, e non è detto che esistessero già in forma scritta.
Tutto questo materiale è elaborato dall’autore secondo un particolare punto di vista religioso. Questo viene espresso dalla frase “e questo avvenne perché gli israeliti avevano peccato contro il Signore loro Dio”. I singoli re vengono sempre giudicati in conformità ai principi del Deuteronomio: l’unicità di Dio e del santuario. Anche i re buoni, tranne Ezechia e Giosia elogiati senza riserve, sono accusati di non aver rimosso il culto delle alture. Naturalmente, questi testi non sono manuali di storia. Le linee politiche ed economiche del governo dei re di Israele non interessano affatto l’agiografo, che sceglie fra tutti solo gli elementi che servono a provare la sua tesi.
Parte prima: storia di Salomone (970 – 930 a.C.) (1 Re 1-11)
Primo libro dei Re cap. 1
1Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. 2 I suoi servi gli suggerirono: «Si cerchi per il re, nostro signore, una giovane vergine, che assista il re e lo curi e dorma sul suo seno; così il re, nostro signore, si riscalderà». 3 Si cercò in tutto il territorio d’Israele una giovane bella e si trovò Abisàg, la Sunammita, e la condussero al re. 4 La giovane era straordinariamente bella; ella curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a lei. 5 Intanto Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: «Sarò io il re». Si procurò un carro, un tiro di cavalli e cinquanta uomini che correvano dinanzi a lui. 6 Suo padre non lo contrariò mai, dicendo: «Perché ti comporti in questo modo?». Anche lui era molto avvenente; era nato dopo Assalonne…
16Betsabea si inchinò e si prostrò davanti al re. Il re poi le domandò: «Che hai?». 17Ella gli rispose: «Signore mio, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore, tuo Dio: “Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul trono”. 18Ora invece Adonia è diventato re senza che tu, o re, mio signore, neppure lo sappia…».
… 29Il re giurò e disse: «Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angustia! 30Come ti ho giurato per il Signore, Dio d’Israele, dicendo: “Salomone, tuo figlio, sarà re dopo di me, ed egli siederà sul mio trono al mio posto”, così farò oggi»….
49Allora tutti gli invitati di Adonia si spaventarono, si alzarono e se ne andarono ognuno per la sua strada. 50Adonia, che temeva Salomone, alzatosi, andò ad aggrapparsi ai corni dell’altare. 51Fu riferito a Salomone: «Sappi che Adonia, avendo paura del re Salomone, ha afferrato i corni dell’altare dicendo: “Mi giuri oggi il re Salomone che non farà morire di spada il suo servitore”». 52Salomone disse: «Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a terra; ma se in lui sarà trovato qualche male, morirà». 53Il re Salomone ordinò che lo facessero scendere dall’altare; quegli venne a prostrarsi davanti al re Salomone, poi Salomone gli disse: «Va’ a casa tua!».
Salomone viene unto re
Dopo tutte le tragiche vicende familiari che hanno rattristato la maturità del re David, nella sua vecchiaia si profila difficile anche la successione al trono di David. Adonia (“JHWH è il Signore”), figlio di David e di Agghit, dopo la morte di Assalonne sarebbe stato il legittimo erede al trono. In tale pretesa viene sostenuto da alcuni potenti dignitari di corte, tra cui Ioab, capo dell’esercito e nipote di Davide, e il sacerdote Abiatar. Tuttavia, Adonia tenta di farsi proclamare re mentre suo padre è ancora in vita, compiendo un colpo di stato. David, nota il narratore, non lo contraria in nulla. Invece, il sacerdote Zadok (da cui deriverà il nome la classe dei Sadducei), il comandante della guardia reale, Benaia, e il profeta Natan, sostengono Salomone figlio di Betsabea. È proprio Natan ad informare Betsabea, che a sua volta avvertirà Davide del piano di Adonia (1, 17-18):
« Signore, tu hai giurato alla tua schiava per il Signore tuo Dio che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono. Ora invece Adonia è divenuto re e tu, re mio signore, non lo sai neppure! »
In realtà non risulta, dai libri di Samuele, che David avesse fatto una simile promessa; tuttavia, convinto da Betsabea, invia Zadok, Natan e Benaia ad ungere re Salomone presso la fonte di Ghihon. Saputo dell’unzione del fratellastro, Adonia teme per la sua vita e si aggrappa ai corni dell’altare, gesto che garantiva salva la vita. E Salomone gli garantisce salva la vita.
Raccomandazioni di David
Dopo le sue ultime raccomandazioni al figlio, David chiede a Salomone di fare giustizia sul sanguinario Ioab che ha versato sangue in tempo di pace, e vendetta sul beniaminita Simei che lo aveva maledetto.
Salomone, così, inizia il regno sbarazzandosi in modo sbrigativo del fratello Adonia che sembrava ancora avanzare pretese sul trono. Espelle il sacerdote Ebiatar risparmiandogli la vita per rispetto al suo sacerdozio, mentre fa uccidere con gesto sacrilego Ioab benché si fosse aggrappato ai corni dell’altare. La storia della successione al trono di David si conclude con l’uccisione di Simei che a suo rischio e pericolo era uscito dalla casa in cui Salomone lo aveva confinato.
La vicenda storica di David lascia così uno strascico di sangue che non pare un auspicio di pace per il regno di Salomone. Sembra però che in questo modo si chiudano i conti con un regno in cui troppo sangue era stato versato, e se ne inauguri un altro sotto il segno della pace. In effetti, il nome Salomone porta il significato di pace, e sappiamo come biblicamente il nome rappresenti la persona stessa.