Serata dantesca e francescana a Piombino: riscoprire Dante e San Francesco

Riscoprire Dante
Un pubblico numeroso ha seguito con entusiasmo la declamazione del prof. Battistella

Riscoprire Dante… Riscoprire Dante da adulti può essere esaltante: l’ho sperimentato con i miei studenti quando tenevo all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Siena il corso di letteratura cristiana su «Teologia e poesia nella Divina Commedia». Vedevo, negli studenti che lo avevano studiato bene, ma da ragazzi sui banchi di scuola, il piacere di ritrovare un vecchio amico e di rinnovare una conoscenza approfondita; e, in chi Dante a scuola l’aveva fatto malissimo, sia pure in un liceo classico, coglievo la sorpresa di scoprire la vera poesia. 

La fortuna della Divina Commedia era in declino, negli ultimi decenni, ma alla riscoperta e valorizzazione di questo capolavoro immortale ha giovato molto l’interpretazione di Roberto Benigni, che è veramente un benemerito in questo campo, ed anche la celebrazione dell’Anno Dantesco nel 700° centenario della morte del poeta.

Tra le esperienze di riscoperta di Dante si colloca la serata dantesca e francescana all’Immacolata di Piombino, dove il prof. Giorgio Battistella di Treviso ha recitato l’elogio di S. Francesco dal Canto XI del Paradiso.

Riscoprire Dante grazie al Vian-Dante

Il prof. Battistella con P. Federico parroco dell’Immacolata di Piombino

Reduce da un Giro d’Italia estivo in cui, coniugando le sue due passioni per la bici e per Dante, si è trasformato in Vian-Dante pedalando per 1360 km sulla costa tirrenica da Chiavari a Reggio Calabria e recitando la Divina Commedia nelle soste, Giorgio Battistella è tornato a Piombino, nell’imminenza della festa di S. Francesco, per offrire alla città una sua seconda interpretazione di Dante.

Riscoprire Dante

Nella calura infernale di luglio aveva interpretato, nel chiostro di S. Antimo, il brano di Pier delle Vigne dal Canto XIII dell’Inferno. Adesso, finalmente il professore ci ha portato in Paradiso, regalandoci l’interpretazione dantesca della figura di S. Francesco. Dante nel Canto XI del Paradiso fa l’elogio del santo Assisiate per bocca del teologo domenicano S. Tommaso di Aquino, nel Cielo del Sole, dove incontra gli spiriti sapienti.

La serata si è svolta in tre momenti: una premessa al brano e la recita verso per verso con spiegazione dei termini e dei significati meno ovvii; la recita a memoria dell’intero brano; infine, la parola agli attenti spettatori che si sono sentiti profondamente coinvolti dall’interpretazione del professore, alcuni addirittura toccati intimamente e commossi.

Un primo video QUI.

Una visione di Chiesa

Quello che io desidero far notare, in questa immagine di S. Francesco scolpita da Dante, è che non si tratta del semplice encomio della vita e delle virtù di una persona. In S. Francesco Dante esprime anche la sua visione di Chiesa, quella Chiesa pervasa di spirito francescano, povera e sganciata da mire e da vincoli temporali, dalle sicurezze e velleità mondane, che il Sommo Poeta vagheggiava.

Un secondo video QUI.

La figura di Francesco rappresentata da Dante non è quella sdolcinata che forse abbiamo in mente, ma è dura e autoritaria, regale addirittura, al punto da affrontare la famiglia, la società e la sua stessa comunità religiosa pur di avere e conservare l’unico possesso che desidera, quello della Povertà evangelica, il possesso di nulla possedere. Con la medesima asprezza

«Nel crudo sasso intra Tevero e Arno

Da Cristo prese l’ultimo sigillo

Che le sue membra due anni portarno».

Terzo video QUI.

Dante ha dedicato un solo verso alla Verna, ma è rimasto insuperabile nella sua crudezza, scolpito nella roccia come la Verna stessa. La serata dantesca di Piombino ha fatto, così, da preludio non solo alla festa di S. Francesco (4 ottobre), ma anche alle celebrazioni che nel prossimo anno saranno dedicate all’ottocentesimo anniversario del dono delle Stigmate a S. Francesco (settembre 1224).

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Purtroppo non è stato possibile riprendere l’intera serata. Sarà per la prossima volta…