Parliamo tanto di Redenzione e Salvezza. Ma Redenzione e Salvezza sono sinonimi? O presentano differenze di significato?
Redenzione e salvezza nella Bibbia
Redenzione e salvezza designano la stessa realtà di rigenerazione dell’uomo ad una vita piena, ma si possono vedere in esse due sfumature leggermente diverse.
La Redenzione (ge’ulah)
La Redenzione esprime l’azione di riscattare l’uomo dalla schiavitù in cui è caduto: la schiavitù fisica (il riscatto economico dello schiavo), la schiavitù sociale (il riscatto di un ceto disagiato), la schiavitù politica (liberazione dalla soggezione di un popolo ad un altro), la schiavitù religiosa (liberazione dalla mancanza di libertà nell’esprimere la propria fede), la schiavitù morale (riscatto dal peccato). È un vocabolo che appartiene al linguaggio giuridico.
Il termine italiano significa ri-comprare: quindi riprendere per una seconda volta qualcosa o qualcuno che era stato alienato.
La parola ebraica go’el designa il parente che ha il diritto / dovere di punire (secondo l’istituto giuridico della vendetta privata) l’offesa fatta ad un suo familiare, ma anche quello di riscattare i beni perduti dai proprio parenti.
In questo senso, la Redenzione sembra designare il ripristino di una situazione che, felice del passato, è minata o dissipata nel presente. In Levitico 25 ge’ulah è il riscatto dei beni e il loro ritorno ai proprietari originari, ristabilendo così una situazione di equità per tutti: un’azione che esige anche la cooperazione umana affinché possa avvenire. La Redenzione, cioè, procede da Dio, ma richiede anche la collaborazione dell’umanità che la deve perseguire attivamente.
Altro compito del go’el, però, è quello di riscattare, fra i propri familiari, chi è caduto in prigionia o schiavitù. Nelle Scritture ebraiche, Dio è il Go’el di Israele, il Padre di famiglia che lo riscatta dall’esilio.
In italiano, l’equivalente Redentore ha assunto un significato esclusivamente religioso come sinonimo di Salvatore, facendogli però perdere al tempo stesso il senso originario di ri-comprare dalla schiavitù da parte del Padre di famiglia.
In sintesi, la Redenzione è l’azione con cui Dio soccorre l’uomo e lo affranca dal peccato. Designa un atto preciso, il riscatto del prigioniero o dello schiavo.
La Salvezza (yeshu‘ah)
In effetti, fra Redenzione e Salvezza non c’è molta differenza e i due termini si possono considerare sinonimi. Ma mentre la Redenzione si riferisce alla dinamica dell’atto della liberazione, la Salvezza riguarda anche l’effetto, la libertà da un’oppressione inflitta da altri oppure dalla stesso dramma della condizione umana. Il vocabolo appartiene al linguaggio esperienziale.
In italiano, la Salvezza è la condizione per cui si è salvi ovvero integri, sicuri, fuori di ogni pericolo, quindi felici. Per i cristiani, la Salvezza viene dall’iniziativa divina che dona la realizzazione totale e definitiva di tutte le aspirazioni umane. È una realtà di Pienezza in cui credere e da attendere nella speranza.